Incendio Ciampino: sito sotto sequestro, spenti gli ultimi focolai – FOTOGALLERY

La Asl Roma 6 ha comunicato ai Comuni di Ciampino e Marino che gli abitanti delle palazzine, a cui era stato chiesto di allontanarsi per ragioni di sicurezza, possono rientrare nelle loro case

Il sito sequestrato

Sigilli ai cancelli per l’impianto di smaltimento rifiuti di via Enzo Ferrari, a Ciampino, dove sabato scorso è divampato un incendio che ha bruciato tonnellate di rifiuti. Le cause del rogo le accerteranno le indagini disposte dalla procura di Velletri che oggi ha fatto sequestrare tutto l’impianto. A cinque giorni dal rogo, soltanto questa notte i vigili del fuoco hanno concluso le operazioni di spegnimento. Per ora all’appello mancano sei gatti e un cane che si trovavano all’interno del sito e che sono scappati, probabilmente perché terrorizzati dalle fiamme. Intanto, il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, ha fatto sapere che “la situazione è sotto controllo.

La Asl Roma 6 ha comunicato ai Comuni di Ciampino e Marino che gli abitanti delle palazzine, a cui era stato chiesto di allontanarsi per ragioni di sicurezza, possono rientrare nelle loro case. L’ultimo aggiornamento sulla qualità dell’aria svolto dall’agenzia regionale Arpa è del 2 agosto e ha rilevato valori oltre i limiti per la diossina e il benzopirene.

Già ieri per l’impianto erano scattati i primi sequestri: sigilli a una parte dell’area non interessata dal rogo, alla direzione e agli uffici amministrativi oltre che a una voluminosa serie di documentazione relativa alla gestione del sito e, soprattutto, alla messa in sicurezza dello stesso. L’impianto, infatti, non è nuovo alla procura di Velletri. La polizia locale di Ciampino già lo scorso anno – a seguito di un controllo effettuato con Asl e Arpa – aveva presentato un’informativa alla magistratura veliterna che aveva aperto un primo fascicolo in merito a violazioni di natura ambientale. Inoltre lo scorso settembre, il sito era già stato interessato da un incendio, anche se di entità minore rispetto al rogo di sabato. Sui fatti recenti vige il segreto istruttorio, tuttavia la sindaca di Ciampino, Emanuela Colella, ha ricordato che l’impianto, “è stato già oggetto, a settembre scorso, di un altro incendio di dimensioni più modeste. Tengo a precisare – ha detto Colella – che già prima di questo incendio la nostra polizia locale aveva fatto attività di controllo, riferendone gli esiti agli organi competenti”.

È difficile dire con esattezza che cosa sia andato in fumo. Il sito, autorizzato con una determina della Città Metropolitana, tuttavia è destinato alla trasferenza degli ingombranti e degli scarti differenziati dei Comuni della zona. “I Comuni conferivano nel sito tutti i materiali che uscivano dalle isole ecologiche”, ha spiegato l’assessora all’Ambiente di Ciampino, Federica Giglio. Niente a che vedere, quindi, con l’episodio della Eco X di Pomezia nel 2017 quando “a bruciare è stata un gran quantità di rifiuti e 4 mila metri quadri di coperture eternit che ci costrinse a monitorare per settimane e mesi la situazione, mettendo in atto misure importanti”, ha sottolineato il dirigente del dipartimento prevenzione della Asl Roma 6, Roberto Giammattei, rassicurando la cittadinanza. “Non ci sono contro indicazioni all’utilizzo dell’acqua ed è escluso che ci siano rischi per le falde. Meglio però sbucciare la frutta e lavare i terrazzi”, ha precisato Giammattei. Il sito sotto sequestro.

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