Con una media di 10 morti l’anno, la Cristoforo Colombo, ritenuta la strada a scorrimento veloce più lunga d’Europa, ha il triste primato per essere anche la più pericolosa della Capitale per l’incidentalità stradale.
Lo confermano i numerosi incidenti stradali mortali, tra cui quello della notte scorsa avvenuto all’angolo con via Marco Polo dove è morto il 19enne Matteo Orlandi e la fidanzata M.L è rimasta ferita gravemente. Nel 2022, poco distante da dove è avvenuta la tragedia della notte scorsa, perse la vita il 18enne Francesco Valdiserri travolto da una macchina mentre camminava sul marciapiede.
Nella Capitale, secondo l’ufficio statistico del comando della Polizia Roma Capitale, diffusi nel 2022, si verifica una media di 30mila incidenti l’anno, con una media di 250 episodi per ogni arteria ad alto scorrimento con un numero totale medio di 100 vittime. Al secondo posto tra le strade più pericolose ci sono la via Casilina, la Nomentana seguita da Prenestina, Tiburtina, Palmiro Togliatti, Cassia, Appia Nuova e Ostiense. Secondo l’Istat, a Roma l’indice di mortalità medio dei pedoni è pari a 3,2 vittime ogni 100 incidenti, cinque volte superiore a quello dei conducenti delle autovetture (vicino allo 0,7). Per i conducenti delle 2 ruote è di 2,4 volte superiore, numeri che si raddoppiano per i ciclisti subendo un ulteriore incremento per i monopattinisti.
Tra le cause più frequenti che causano gli incidenti stradali, secondo la statistica, al primo posto c’è la disattenzione alla guida provocata dall’uso del cellulare, l’alta velocità, e la guida sotto effetto di alcol e droga. Inoltre sui sinistri rilevati dalla Polizia Municipale emerge sempre più spesso, un cattivo stato del manto stradale con l’asfalto irregolare, buche, vegetazione incolta che invade la carreggiata e riduce la visibilità e la segnaletica insufficiente e poco visibile.
