Ita, giochi fatti con Lufthansa. I tedeschi ci credono

La settimana in corso è di quelle decisive per decidere il futuro di Ita, togliendo un primo fardello dalle spalle dei contribuenti e dunque del Tesoro

Ita in salsa tedesca, giochi fatti. O quasi. La settimana in corso è di quelle decisive per decidere il futuro di Ita, togliendo un primo fardello dalle spalle dei contribuenti e dunque del Tesoro, oggi padrone assoluto della compagna nata dalle ceneri della disastrata Alitalia. Indicazioni preziose circa lo stato dell’arte sono arrivate nientemeno che dal numero uno di Lufthansa, Carsten Spohr, in occasione dell’assemblea degli azionisti del vettore teutonico.

Il manager, a capo di una compagnia ripresa per i capelli in piena pandemia grazie a una ricapitalizzazione pilotata dal governo federale tedesco, vede “buone prospettive” per la conclusione positiva della trattativa con il Mef per l’acquisto del 40% di Ita, primo passo per la privatizzazione della compagnia aerea di bandiera italiana. Venerdì 12 maggio è la data da cerchiare con il rosso, in quanto scadrà il termine della proroga di due settimane concessa dal Tesoro per limare gli ultimi aspetti dell’intesa. Indiscrezioni di questi giorni parlano di un possibile prezzo finale compreso tra i 250 ed i 300 milioni di euro.

“Ita è una nuova compagnia, non va confusa con la vecchia Alitalia, è nata nel 2020 ha un buon posizionamento. Nel dialogo con il governo italiano e poi con la Commissione europea, che dovrà approvare una eventuale intesa, vediamo delle buone prospettive perché Ita entri a far parte del nostro gruppo”, ha spiegato Spohr nel corso dell’assemblea. Insomma, per i tedeschi la partita si può chiudere e mandare in porto l’operazione che punta all’ingresso nel capitale di un socio di peso, che un domani possa anche prendere il controllo della compagnia. Ma qualche tassello ancora manca.  Lo stesso manager a capo di Lufthansa ha infatti specificato di non aver “ancora raggiunto un accordo, tuttavia, il rischio finanziario di Lufthansa dovrebbe inizialmente essere limitato all’eventuale apporto di capitale per acquisire una quota di minoranza in Ita”.

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