La cooperazione salverà il mondo. Soprattutto se intesea come motore dello sviluppo come strategia di pace e sicurezza nel mondo, come risposta alle tante emergenze che producono sfruttamenti e sofferenze: così guardano al futuro istituzioni, realtà profit e non profit, indiscussi attori del settore, che si sono riuniti nella tre giorni di exco2019, la prima Fiera della cooperazione allo sviluppo anche dal punto di vista delle aziende, che si è conclusa ieri pomeriggio a Fiera Roma oggi guidara dall’amministratrore unico Pietro Piccinetti e che ha visto presenti 45 paesi, 200 aziende e ben 6 mila partecipanti; 450 i relatori in 73 incontri. L’appuntamento è stato 3° trend topic su twitter il primo giorno, con 3.467.000 persone raggiunte.
Al termine della manifestazione, la vice Ministra con delega alla Cooperazione Ministero degli Esteri, Emanuela Del Re, ha parlato di una vera e propria “famiglia” della cooperazione, unita da “idee ed impulsi, dove il confronto propulsivo è rivestito dalla società civile, e va ascoltata.”
In tema di cooperazione, Del Re ha poi sottolineato l’importanza di diffondere un messaggio positivo, soprattutto ai giovani; perché sia un “vettore di pace” nel mondo. In questo contesto, l’Africa “è strategica” e il settore privato può essere la carta “vincente”, come tale va sostenuto. Anche quando si parla di migrazione, per la rappresentante dell’Esecutivo, vanno date “risposte strutturali, a lungo termine, e non solo quando si tratta di emergenze”. Importante anche la questione risorse: “dovremmo averne di più – ha detto – siamo pronti a mobilitarci anche su questo.”
“L’Europa può essere determinante nello sviluppo alla cooperazione – ha sottolineato il Direttore Generale per la cooperazione e lo sviluppo della Commissione Europea, Stefano Manservisi – L’Europa è il maggiore donatore e deve essere in grado di mobilitare tutti, sia settore pubblico sia privato. Siamo un’Unione di stati e uno ‘strong driver’ dell’Agenda 2030, dobbiamo essere presenti nella discussione con modelli multilaterali efficaci. La cooperazione internazionale è una delle carte di politica estera, il ruolo dell’Europa e dell’Italia in particolare, sono centrali”. Utile, a suo avviso, “creare nuovi lavori sostenibili per giovani e donne, soprattutto in Africa.”