È dura la vita per chi ab bisogno di muoversi con il trasporto pubblico di Roma e del Lazio. Soprattutto d’estate, per non parlare dell’estate di un anno dominato dall’emergenza sanitaria legata al Covid, che ha determinato la riduzione e il ridimensionamento di diverse linee del tpl romano e regionale. Non fa eccezione la Roma-Civita Castellana-Viterbo, linea storicamente problematica che sta vivendo un epocale passaggio di consegne dal gestore attuale – Atac – a quello futuro delle regionali Cotral-Astral. In attesa della risoluzione del nodo proprietà, però, ci sono i problemi quotidiani che affiggono la vita di pendolari e quella degli utenti occasionali. A raccontarli a Radiocolonna è Fabrizio Bonanni, fondatore del Comitato pendolari Ferrovia Roma-Nord, da anni in prima linea – tra sit-in, cause legali e tavoli istituzionali – per portare all’attenzione dell’opinione pubblica e della politica i problemi della linea.
“Questa estate 2021 è caratterizzata da un servizio spezzatino – spiega a Radiocolonna – dal 23 di luglio all’8 di agosto la linea è troncata: da Flaminio a Saxa Rubra c’è un autobus sostitutivo, mentre il treno della tratta urbana è attivo per pochi chilometri da Saxa Rubra a Montebello. Poi, c’è la linea extraurbana che alterna treni con autobus sostitutivi e di fatto da cinque anni abbiamo una linea spezzettata: Viterbo-Catalano, Catalano-Montebello e Montebello-Flaminio. Prima dell’interruzione, ovviamente”.
Secondo Bonanni, il risultato di questo “spezzatino” sarebbe un maggior ricorso dei cittadini ai mezzi privati, il che significa più traffico, più inquinamento e minore fluidità della viabilità regionale.
“Noi come comitato siamo sempre in prima linea, andiamo ovunque e parliamo con chiunque. Spesso sappiamo più cose di Comune e Regione: pensate che siamo stati noi che abbiamo detto alla regione che dal 23 luglio ci sarebbero stati i lavori. Loro non lo sapevano e l’hanno appreso dai pendolari il primo luglio, durante un sit in sotto al torrido sole estivo di Roma”.