C’è un’invasione di stranieri, di migranti a Roma e nel Lazio? I dati del rapporto Idos dicono di no. Il calo della popolazione nella regione ha interessato anche i residenti stranieri. Gli immigrati alla fine del 2022 erano 615.108, -3.034 rispetto al 2021, anno in cui si era registrato un decremento più consistente (-17.427 unità) anche per i risultati negativi del censimento. Da un punto di vista percentuale, nel 2022 l’incidenza degli stranieri sulla popolazione regionale (10,8%, a fronte di una media nazionale dell’8,6%) è rimasta comunque stabile e in linea con il dato degli ultimi anni.
I migranti più giovani degli italiani
Rispetto all’età, il profilo della popolazione straniera si mantiene più giovane di quello degli italiani, anche se si registra un aumento lento ma costante della quota di popolazione anziana. Tra i residenti stranieri, infatti, i minori rappresentano il 18,8% del totale, a fronte del 15,1% tra gli italiani, il 12,7% ha un’età compresa tra i 18-29 anni, il 31,5% ha tra 30 e 44 anni e solo il 5,6% ha 65 o più anni, percentuale che nella popolazione autoctona risulta quasi 5 volte superiore (25,3%). Una distribuzione per età, dunque, che indica come la popolazione straniera sia composta prevalentemente da giovani, sui quali resta opportuno interrogarsi in termini di risorse, investimenti e supporti in campo educativo e formativo.
Più nascite che morti tra gli stranieri
I migranti in tutta Italia, ma anche a Roma e nel Lazio, sono fondamentali per le pensioni. Infatti per il rapporto Idos, dunque, la popolazione straniera resta l’unica a contribuire positivamente alla crescita naturale della regione. Infatti, il saldo tra nascite e decessi risulta, a differenza di quello degli italiani, ancora ampiamente positivo (+3.851), anche se prosegue la contrazione registrata negli ultimi anni. Nel 2022, a fronte di una sostanziale stabilità dei decessi (1.246), le nascite da genitori stranieri sono scese a 5.097 contro le 5.305 registrate nel 2020 e le 5.767 di un anno prima, riflettendo in parte gli strascichi della pandemia, ma anche un progressivo avvicinamento ai comportamenti riproduttivi della popolazione italiana.
I romeni la nazionalità più presente
Per quanto riguarda i Paesi di provenienza, i dati Istat di fine 2021 relativi agli stranieri (gli ultimi disponibili con questa disaggregazione) confermano la netta prevalenza della collettività romena (196.473 residenti nel Lazio su 1.083.771 in Italia), seguita da quelle filippina (42.373), bangladese (40.318), indiana (31.286) e albanese (23.054). Rispetto al 2020, ad aumentare è solo la collettività romena (+3.490), mentre tutte le altre risultano in calo.
Stabile l’occupazione degli stranieri
Il 73,2% degli occupati stranieri lavora nel terziario, tra cui il 12,4% nel comparto del commercio e il 24,5% in quello domestico. Va notato che nel Lazio il settore terziario assorbe una percentuale di manodopera superiore a quella delle altre regioni e dell’Italia in generale, sia per quanto riguarda gli autoctoni, sia per quanto riguarda gli stranieri. A seguire, il 18,0% è impiegato nell’industria, tra cui il 12,2% nelle costruzioni, mentre il restante 8,8% lavora in agricoltura, settore che coinvolge solo l’1,9% degli occupati autoctoni.