Mobilità: caos Roma-Nord, saltano le corse dei treni e ressa quotidiana

Corsi di formazione dei macchinisti diminuiscono i treni, ma  manca la semplice programmazione preventiva per evitare disagi

La via crucis dei residenti a Nord di Roma, Prima Porta e Labaro, che per raggiungere il centro – e viceversa – debbono affidarsi all’ex ferrovia concessa Roma-Viterbo, oggi, giornata di ripresa del lavoro in presenza con il Green pass, sarà ancora più pesante.

Motivo? Ben otto treni da sabato scorso sono out dal momento che i 28 macchinisti in servizio sulla tratta stanno seguendo, a rotazione, i corsi di formazioni necessari ad aggiornare la loro abilitazione. Lo denuncia ‘Il Messaggero’.

Un corso che poteva essere anticipato nel tempo ma rinviato all’ultimo minuto, con il paradosso che ci sono circa 20 macchin¡sti,tra capitreni ab¡l¡tati e altri pronti  per essere trasferiti, che potrebbero supplire alle carenze. Risultato?

Decine di corse soppresse, paurosi assembramenti sulle banchine alla faccia delle norme anti-Covid, utenti inferociti. La giornata di mercoledì, per esempio, ha visto la soppressione di ben un quarto dei treni programmati sulla tratta urbana fino a Prima Porta, e poco meno sulla extraurbana.

Problemi che vanno ad aggiungersi ai guai di sempre. “Non ne possiamo più – tuona con ‘Il Messaggero’ Tommaso Rosica del comitato pendolari- ogni giorno è una sorpresa, in negativo. Viaggiamo in queste condizioni disastrate come in una scatola di sardine, come se il Covid non esistesse. Da domani (oggi, ndr) sarà l’inferno. L’ultima novità è questo corso di formazione che i macchinisti starebbero seguendo e di cui non ci è stata data alcuna comunicazione. Come al solito, e come già visto nel caso della Roma-Lido, manca persino la semplice programmazione preventiva per evitare disagi, che dovrebbe essere alla base della logica del trasporto pubblico in una città come la Capitale”.

Non basta. Il sospetto è che migliaia di utenti – e turisti – siano lasciati in balia delle “ripicche” e strategie messe in atto da alcuni macchinisti che tengono in piedi il servizio praticamente su base straordinaria.

Qualcuno vorrebbe “scegliersi” le ore più comode per lavorare, abbandonando le corse nelle ore di punta. Per ovviare, l’azienda ha messo in servizio i cosiddetti “bus in orario”, navette sostitutive programmate (mentre le corse effettuate grazie allo “straordinario” dei dipendenti sono soggette, appunto, a forfait improvvisi).

“Ma spesso nemmeno effettuano la sosta nelle fermate per quanto sono piene”, aggiunge Rosica.

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