Mobilità: emergenza traffico per cantieri, rientro statali e manifestazioni

Dal Tritone a via Nazionale, da via Salaria all'Amba Aradam la circolazione in tilt verso il rientro degli statali in ufficio. Una settimana di manifestazioni

Si comincia oggi con lo sciopero generale nazionale di 24 ore indetto dai sindacati di base, che metterà a rischio i trasporti, e la manifestazione di studenti e professori davanti al ministero dell’Istruzione, organizzata da Usb scuola. Si continua con venerdì 15 ottobre, quando migliaia di dipendenti pubblici e privati torneranno al lavoro in presenza, ë versandosi in massa sui mezzi pubblici o, peggio, spostandosi con la propria auto.

Quando il processo del ritorno nelle sedi di lavoro sarà compiuto, si muoveranno per le strade di Roma un milione e 200mila lavoratori dipendenti al giorno. E tutto questo avverrà in una capitale costellata di cantieri, dal centro alla periferia: rimozione di sanpietrini, nuovo manto stradale, sottoservizi, messa in sicurezza di corni cioni pericolanti. Lo rileva ‘La Repubblica’ che censisce i cantieri più grandi che frenano la circolazione.

Per ogni cantiere, un tappo alla circolazione, un odioso stop che si somma agli altri prodotti daUa maleducazione dei romani, troppo avvezzi a sosta selvaggia e alla doppia Ria. I dati di Enel x, forniti in collaborazione con la app di navigazione satellitare Here, hanno già dimostrato che il traffico privato è aumentato del 22% rispetto al periodo pre-pandemia, quando i romani salivano sui mezzi pubblici senza la paura del contagio.

La situazione si annuncia ingestibile. Con l’aggravante dei cantieri che per uno strano scherzo del destino sono spuntati tutti nello stesso momento, come se non esistesse una programmazione.

“Quaranta minuti per spostarmi da piazza Venezia a piazza Barberi ni, con sosta forzata al cantiere di via del Tritone – protesta a ‘La Repubblica’ Enzo Schiavone, tassista da 5 anni – Abbiamo avuto un anno e mezzo di lockdown. E quando aprono i cantieri? Adesso, quando i] traffico a Roma è ripreso a pieno regime. E guarda caso, prima delle elezioni”.

Il tappo principale è in via del Tritone, dove sono in corso ² lavori finanziati dalla Rinascente per il riposizionamento dei sanpietrini e l’allargamento dei marciapiedi. Lavori iniziati a marzo, di cui ancora non si intravede la fine. Il cantiere si è mangiato una corsia ed un senso di marcia, ingabbiando i pedoni in un ristretto reticolo arancione e condannando le auto a code perenni.

Nella vicina via Nazionale stesso incubo: cantieri aperti dalla fine di luglio per la sostituzione dei sanpietrini con l’asfalto e traffico caos. Lavori in corso anche in via dei Cerchi, per la manutenzione dei sanpietrini e la realizzazione di una pista ciclabile, e in viale Aventino, per la rimozione dei sanpietrini.

In via dell’Amba Aradam, ancora ¡nspiegabilmente chiusa la corsia preferenziale. In II municipio la dannazione delle strade sono i sottoservizi: chiusa una parte di via Salaria, all’altezza di via Chiana, chiuso anche un pezzo di largo Somalia, lato tangenziale.

In più lavori in corso in piazza Bologna, per i nuovi marciapiedi, e in via Panaro. “Ma il nostro problema principale – ricorda la presidente Francesca Del Bello – è la chiusura di due stazioni della metro B, Castro Pretorio e Policlinico, stazioni nevralgiche perché collegano all’università, all’ospedale e all’Istituto superiore di sanità. Sono chiuse perché ancora non è stata fatta la manutenzione delle scale mobili”.

In via Flaminia nuova, le ruspe sono al lavoro per mettere in sicurezza una parete rocciosa pericolante, costringendo allo slalom gli automobilisti. Dulcis in fundo: in III municipio stanno ancora aspettando il basalto in arrivo dal Vietnam per concludere i lavori in piazza Sempione.

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