Spostarsi nella Capitale è diventato un incubo per residenti e turisti e potrebbe mettere a rischio la possibilità di ospitare l’ Expo 2030 a favore di Riad
Riad, di cui l’ex ct della Nazionale, Roberto Mancini ha accettato di allenare la squadra di calcio, è la principale antagonista di Roma per l’Expo 2030. La candidatura è già costata diversi milioni di euro, ma nulla è stato ancora fatto per migliorare l’ospitalità della Capitale, messa duramente alla prova dal recente incremento di afflusso di stranieri.
Spostarsi a Roma coi mezzi pubblici è sempre stato difficile per le lunghe attese e la vetustà degli autobus, che si rompono e si incendiano con una frequenza straordinaria. Ma negli ultimi mesi l’attesa dei mezzi si è prolungata e nelle ore di punta sono affollatissimi. Tuttavia chi ha maggiormente risentito dell’aumento dei turisti è stato il servizio Taxi. Anche se dopo le vacanze estive la situazione sembra migliorata, per alcuni mesi decine di persone li hanno dovuti aspettare a lungo alle apposite fermate.
Né risultava agevole la prenotazione delle auto bianche, una possibilità offerta dalle cooperative dei taxi che ha suscitato polemiche e imbarazzi. Si pensi al caso di Ferragosto, con l’ app ItTaxi che impediva di prenotare causa, appunto, ‘Ferragosto’, sparato a caratteri cubitali sullo schermo del telefono. Trattandosi di un servizio pubblico, il diritto del tassista di andare al mare non dovrebbe confliggere con quello dell’utenza di avere un servizio di trasporto pubblico, non di linea, decoroso.
Non si contano gli aneddoti e i racconti di passeggeri scesi in questo periodo alla stazione di Termini. Solo domenica scorsa, una nostra lettrice arrivata alle 22, per non mettersi in fila con le circa duecento persone in attesa di taxi, si è incamminata a piedi verso il centro della città. Attraversato il piazzale antistante la stazione incontra cinque auto bianche con la semplice scritta Taxi, posteggiate lungo il marciapiede. Insospettita vede un’auto della polizia lì vicino e chiede a una agente se sono Taxi regolari. ‘’Glielo chieda lei!’’, è la brusca risposta, e con questo ‘’bentornato’’ a Roma, la lettrice si incammina verso casa.
E così mentre Milano avvia una campagna con avvisi presso i parcheggi e le stazioni contro gli abusivi e finti conducenti di auto bianche: ‘’Scegli il taxi autorizzato’’, ‘’Sicurezza e prezzi certi’’.
A Roma, oltre a non far nulla per disincentivare l’abusivismo, ti sfidano a mettere in gioco la tua stessa sicurezza, consigliando rischiosi accertamenti personali riguardo una mobilità, diventata una giungla nella quale il districarsi diventa sempre più difficile.
Secondo dati che risalgono ormai a più di tre anni fa in Italia ci sono 23.000 taxi con una regolare licenza. A Roma le auto bianche sono 7672, a cui bisogna aggiungerne quasi ottanta in fase di assegnazione. Poi ci sono le auto a noleggio con conducente NCC , che nella Capitale sono circa un migliaio, nonché 650 quelle che hanno ottenuto la licenza nei comuni della provincia, e 2.700 quelli che l’hanno presa nel resto del Lazio. Tutti possono entrare nelle aree a traffico limitato e passare sulle corsie preferenziali. Molti NCC lavorano per Uber, la piattaforma che dà la possibilità di trasportare persone a pagamento. Attraverso Uber può arrivare anche un taxi del 3570 (il maggiore radiotaxi con 3.500 soci) che versa alla multinazionale una percentuale del 7 per cento. Le altre associazioni di radiotaxi sono il 6645 con 1500 soci e il 5551, Samarcanda, con 300. I taxisti non iscritti a radiotaxi possono fruire delle app Free Now o Wetaxi che trattengono rispettivamente una percentuale del 2,5 e 1 per cento per ‘’corsa’’.
Vuoi per una inopportuna distribuzione degli orari e delle ferie, vuoi per lo straordinario afflusso di turisti, diventato ormai la normalità, è un fatto che, nonostante una grande disponibilità sulla carta, la grave mancanza di auto bianche subita nei mesi scorsi evidenzi ancora di più una mobilità pubblica quanto mai disastrata.
Dal lato dei tassisti, si continua a sostenere che non servano nuove licenze, nonostante il Comune di Roma – nel 2006 – abbia stimato in circa 8600 il numero necessario di autorizzazioni. Un anno, quello, in cui l’afflusso di turisti tra l’altro era nettamente inferiore rispetto a quello odierno. Il problema, dicono i taxi, è la carenza del trasporto pubblico di linea e i problemi di viabilità derivanti dal numero esiguo di corsie preferenziali. Anche all’interno del tassismo il dibattito è acceso e le posizioni tutt’altro che unitarie. C’è chi sostiene la presenza di turni fissi e il diritto del tassista di andare in ferie anche nel pieno della stagione turistica e chi confida in uno scioglimento dei turni per risolvere la carenza di auto bianche dai principali stalli cittadini.
Nonostante le resistenze della categoria, che ha sempre goduto del supporto della politica, come a Milano anche a Roma si attende la conversione in legge del decreto che consente ai comuni, bypassando le autorizzazioni regionali, di indire concorsi straordinari per aumentare fino al 20 per cento le licenze. Per Milano già sono previste un migliaio di nuove licenze. Per ora la strategia del Comune di Roma passa per la opportunità della seconda guida, respinta però dalla categoria, mentre una commissione tecnica studia un nuovo sistema tariffario, che secondo l’assessore alla mobilità, Eugenio Patanè, dovrebbe favorire un aumento dell’offerta. Infine riguardo all’autorizzazione di nuove licenze semplificata dal decreto, anche Patanè, in attesa del testo definitivo, starebbe studiando un eventuale bando di gara.