Mobilità: strade e incroci killer, al via interventi per diminuire pericolosità

Traiettorie di marcia, segnaletica, marciapiedi e nuovi cordoli spartitraffico. Su 40 interventi progettati, una ventina i luoghi dove si interverrà nel corso del prossimo anno

L’assessorato ai Trasporti di Eugenio Patanè e Roma servizi per la Mobilità accelerano la messa in sicurezza dei 50 cosiddetti black points, punti neri, che negli ultimi anni hanno collezionato più incidenti. I primi 40 interventi sono stati già progettati, 20 verranno realizzati entro la metà del 2022. Lo scrive ‘La Repubblica’.

In queste ore, però, le energie in Campidoglio sono tutte concentrate sui 4 incroci giudicati più pericolosi dai vigili urbani. Il progetto del Comune parte da via Cristoforo Colombo, dal punto in cui la direttrice che collega Roma al mare, appena superati l’Infernetto e Casal Palocco, incontra via del Canale della Lingua. Tra le emergenze c’è anche l’intersezione tra via Cardinal Pacca e via del Casale di San Pio V, alle spalle di via Gregorio VII.

Quindi via Nomentana e l’incrocio maledetto con via Lazzaro Spallanzani: lì, nel 2017, a 18 anni ha perso la vita Francesco Di Terlizzi a bordo della sua moto e ancora oggi incidenti più o meno gravi si susseguono a cadenza quasi settimanale. Infine, restando sulla Nomentana, è considerata da bollino rosso la svolta pervia del Casale di San Basilio. L’emergenza, lo racconta la cronaca degli ultimi giorni con l’incidente mortale in via Cilicia che ha portato via le due sorelle Lorena e Antonella Flores Sánchez, è continua.

Nel mirino di Roma servizi per la Mobilità è così finita l’intera Cristoforo Colombo e in particolare gli incroci con piazzale dell’Agricoltura all’Eur e, nel tratto iniziale, con via Alessandro Severo, via Costantino e via Padre Semeria. L’ultima intersezione è quella che il 30 novembre ha registrato la morte di David Guadagno, 48enne della Garbatella investito mentre era in monopattino.

Ancora, il Campidoglio lavorerà sugli incroci di via Giovanni Peresio e viale della Primavera con via Casilina. Tra le urgenze, anche l’incontro tra via di Torre Spaccata e viale dei Romanisti. Non troppo distante da dove lo scorso marzo ha perso la vita Daniel Guerini, calciatore della primavera della Lazio. L’obiettivo dei tecnici capitolini è rivedere le traiettorie di marcia, installare nuova segnaletica (anche luminosa) e ridisegnare i cigli dei marciapiedi e i cordoli spartitraffico. Un occhio di riguardo andrà ovviamente alle strisce pedonali e alla regolazione degli intervalli dei semafori. Nei casi estremi non è esclusa la realizzazione di sottopassi, nuove rotatorie e rampe. Oppure dispositivi in grado di pizzicare chi passa con il rosso o corre troppo.

“Le analisi mostrano la notevole efficacia degli interventi già realizzati, con riduzione dei valori di incidentalità, del numero di feriti e dei costi sociali, variabili tra il 60 e l’85%”, spiega   Roma servizi per la Mobilità in una delle sue ultime relazioni. In prospettiva si tratta di una boccata d’ossigeno: Roma, come si legge nell’ultimo Documento unico di programmazione approvato in giunta, ha un tasso di mortalità per gli incidenti stradali più alto della media dei grandi comuni: 4,7 vittime ogni 100 mila residenti contro i 3,5 del resto d’Italia. Alto anche il tasso di mortalità dei pedoni; 1,5 ogni 100 mila abitanti contro gli 0,9 a livello nazionale. Numeri che il Comune vuole cancellare.

 

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