Natale al buio per le periferie di Roma

"Nessuno sponsorizzerà le luminarie”. La gara va deserta per il secondo anno

luminarie in centro

Le luci di Natale si fermano nel centro di Roma mentre le periferie restano al buio. Le luminarie non oltrepassano le vie dello shopping, che attraggono turisti da ogni parte del mondo ma, salvo pochi casi come via Condotti, piazza di Spagna e Trinità dei Monti, non richiamano i grandi marchi che quest’anno, come lo scorso, non hanno investito in pubblicità e non hanno donato gli addotti natalizi.

Infatti per il secondo anno di seguito, complice anche il caro bollette, il bando di gara, elaborato dal Dipartimento Grandi eventi, sport, turismo e moda dal titolo “Natale a Roma, le luci della ripresa per una città sostenibile e inclusiva”, è andato deserto e il concetto di inclusività disatteso. Lo scrive la Repubblica oggi.

L’intento dell’amministrazione era quello di intercettare sponsor disposti a investire almeno 50 mila euro per la realizzazione «a propria cura» di un progetto di luce che illuminasse «con spirito natalizio» una via o una piazza del centro e contestualmente una via o una piazza in periferia.

Per questo i candidati avrebbero dovuto scegliere da due elenchi diversi. Nel primo, denominato Aree principali, comparivano tante strade del I Municipio come piazza San Lorenzo in Lucina, via Sistina, via Margutta, piazza del Popolo, via dei Serpenti oppure piazza Scotti e viale Quattro venti del XII Municipio o piazzale di Ponte Milvio del XV. Nel secondo elenco oltre ad alcune strade meno centrali del I e II Municipio c’erano un’infinità di vie, molte di queste in zone periferiche come San Basilio, Settecamini, Case Rosse, Pietralata, Casilina, Torrino.

Dal canto suo l’amministrazione avrebbe offerto all’azienda, che si fosse fatta carico delle luci in due strade, la possibilità di pubblicizzare il suo nome, il marchio, i prodotti e i servizi. Era un modo dunque, come recitava il titolo del bando, per portare la festa di Natale in quei luoghi dove le disponibilità economiche dei privati sono ridotte.

A rimetterci saranno invece le periferie, che avrebbero potuto colorare le proprie via con progetti più ambiziosi e invece gli addobbi saranno affidati ai commercianti di zona e ai singoli municipi.

A questo si aggiunge il contributo del grande marchio Dior che, oltre al triangolo del lusso, illuminerà sette chilometri di strade periferiche, e quello dell’azienda automobilistica Renault che donerà dieci alberi di Natale alle zone più disagiate. Ma l’iniziativa di due realtà che hanno preso accordi privati con il Comune, fuori dal bando di gara, non può bastare a illuminare tutta la città in maniera inclusiva.

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