Alla fine non ci sarà un sottosegretario per il rilancio di Roma Capitale. Quella che era una tra le ipotesi sul tavolo, con tanto di candidato naturale già designato – il dem Roberto Morassut, ex assessore di Roma nel decennio scorso – si è risolta in un nulla di fatto.
Sarà soddisfatta la sindaca Virginia Raggi che – secondo quanto riporta oggi Il Tempo – si era detta pronta a dare battaglia nel caso in cui il governo avesse deciso di affiancarle un ‘tutor’, per giunta del Pd.
Nei giorni scorsi la sindaca aveva chiarito, rigettando l’ipotesi, che Roma Capitale deve poter “dialogare direttamente con il premier e con i ministri. Non vedo assolutamente nessun tipo di sottosegretario” – aveva aggiunto, in pratica autocandidandosi, “a meno che non vogliate considerare e nominare il sindaco della Capitale come sottosegretario”.
Intanto ‘traslocano’ dalla giunta regionale all’esecutivo Giampaolo Manzella, fedelissimo di Nicola Zingaretti, e Lorenza Bonaccorsi, rispettivamente uno al Mise – con delega alle Telecomunicazioni – e l’altra al Ministero dei Beni Culturali.
Manzella, a quanto si apprende, è l’unico che il segretario Pd ha chiesto entrasse al governo. A questo punto alla regione Lazio si aprono nuovi scenari, incluso un rimpasto di giunta.