“Noi vittime della stessa incuria”: Fiera Roma su bimbe avvelenate

Sabato scorso due sorelline hanno rischiato di morire per aver ingerito delle bacche con cianuro nel giardino del nido adiacente l'ingresso nord della Fiera

“Noi, vittime della stessa incuria”. Così dalla Fiera di Roma commentano il caso delle bimbe che sabato scorso hanno rischiato di morire per aver ingerito delle bacche di pan di serpe, contenenti cianuro, nel giardino dell’asilo nido ‘Il lirio d’oro’ adiacente all’ingresso nord della Fiera di Roma.

“Leggiamo con sgomento  – scrive Fiera Roma in una nota – la notizia delle bimbe che hanno rischiato l’avvelenamento per avere ingerito bacche tossiche tra l’erba alta nella zona limitrofa ai nostri cancelli di Fiera Roma. Purtroppo è un incidente annunciato e che si sarebbe forse potuto evitare. Almeno negli ultimi tre anni Ama non è mai passata né altri servizi analoghi per il decoro e la pulizia sono stati erogati, con i risultati che purtroppo sono sotto gli occhi di tutti”.

Fiera Roma ricorda di aver denunciato più volete questo problema. “Da ultimo sabato – aggiunge – con un post pubblicato sui social, ora arriva all’evidenza di tutti per questo episodio. Non avendo ottenuto risposte né tanto meno soluzioni dal Municipio di pertinenza, per garantire il decoro dovuto ai nostri visitatori, espositori e collaboratori periodicamente, a nostre spese e per quanto le nostre finanze ci consentono, abbiamo attivato servizi di pulizia, pur essendo evidentemente l’area in questione suolo pubblico e dunque ovviamente non di nostra competenza e pur dovendo noi ugualmente pagare un servizio di pulizia pubblico che altrettanto evidentemente non viene erogato”.

La vicenda della due sorelline di 3 e 2 anni si è conclusa fortunatamente bene, grazie alla prontezza della più grande che sarebbe riuscita a dare l’allarme alle educatrici, mentre al più piccola non era riuscita a muoversi, rischiando il soffocamento.

 

 

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