Dalla provincia di Viterbo a quella di Matera, sono 51 le possibili aree dove verrà realizzato il deposito di rifiuti radioattivi in Italia.
Lo si evince dalla Carta nazionale delle aree idonee (Cnai) che individua le zone ‘possibili’ del nostro Paese per ospitare il deposito nazionale dei rifiuti radioattivi e il Parco tecnologico.
In Lazio e in Basilicata vengono indicate 35 aree, in particolare tra Viterbo (21 aree) e Matera (10 aree in totale; 6 in regione più 4 insieme con la Puglia). Le altre 16 sono suddivise tra Sardegna (8), Piemonte (5), Sicilia (2), Puglia (1).
In base alla Carta il Lazio ha più aree idonee. Sono 21, e tutte nel territorio viterbese: si va da Montalto di Castro a Canino, da Tarquinia a Tuscania. In Basilicata se ne contano 10. Nella sola provincia di Matera sono 6 (da Montalbano Jonico a Bernalda); a queste, per Matera, si aggiungono anche quelle in ‘co-abitazione’ con la Puglia che sono altre 4 (da Altamura a Laterza). In Basilicata poi vengono individuate altre 4 aree idonee nel territorio potentino (a Genzano di Lucania). In Sardegna ne sono indicate 8: due nel territorio di Oristano e le altre nel Sud Sardegna. In Piemonte sono 5, tutte nell’alessandrino, da Bosco Marengo a Novi Ligure a Fubine Monferrato. In Sicilia 2 aree nel trapanese. In Puglia, 1 a Bari, a Gravina in Puglia