Omicidi Fidene: è morta Fabiana De Angelis, salgono a 4 le vittime della strage

Tra i feriti, le sue condizioni erano da subito apparse disperate. Dopo un delicato intervento e due giorni in prognosi riservata, la donna non ce l’ha fatta

Il mazzo di fiori in memoria delle vittime deposto davanti al bar "Posto giusto" a Fidene dove ieri si è verificata la sparatoria.

Salgono a quattro le vittime della strage di Fidene. Questa notte, all’ospedale Sant’Andrea, è morta la 57enne Fabiana De Angelis. “In merito alla donna ricoverata l’11 dicembre scorso a seguito della sparatoria avvenuta a Fidene, gli accertamenti diagnostici effettuati in queste ore hanno evidenziato un quadro clinico irreversibile. È stata dichiarata la morte cerebrale della paziente”, ha reso noto nel tardo pomeriggio di ieri l’azienda ospedaliero-universitaria Sant’Andrea.

Tra i feriti, le sue condizioni erano da subito apparse disperate. Dopo un delicato intervento e due giorni in prognosi riservata, la donna non ce l’ha fatta. “Sono stato in contatto costante con i medici del Sant’Andrea e purtroppo non c’è stato nulla da fare nonostante tutte le manovre di rianimazione”, ha detto l’assessore alla Sanità della Regione Lazio Alessio D’Amato. “Mi stringo in un abbraccio al marito, ai figli e ai familiari tutti, mai avremmo voluto questa notizia. Esprimo tutto il cordoglio di medici e infermieri dell’azienda ospedaliera Sant’Andrea e dell’intero Servizio sanitario regionale”, ha concluso.

Fabiana De Angelis era stata colpita al collo con una lesione a carotide e a una vertebra. Due le persone ferite assieme a lei, e tre le vittime a cui si è aggiunge la 57enne. Dal fronte giudiziario, oltre la premeditazione la procura contesta a Campiti anche l’aggravante dei futili motivi. Nel decreto di fermo sono spiegate anche l’acredine tra l’uomo e il Consorzio di cui faceva parte. Da 7 anni non pagava i contributi e aveva un decreto ingiuntivo per 1.700 euro come ha detto agli inquirenti la presidente del Consorzio stesso rimasta ferita. La presidente ha raccontato anche di un secondo decreto ingiuntivo, anche questo rimasto non pagato stando al decreto di fermo della procura capitolina. Ricostruita anche la dinamica della sparatoria. “La prima ad essere colpita ed uccisa è stata Sabina Sperandio, poi Nicoletta Golisano”. Nelle fasi successive Claudio Campiti ha ucciso ancora, ed è toccato a Nicoletta Silenzi. La ricostruzione degli omicidi di Fidene, è contenuta nel decreto di fermo della procura di Roma. L’uomo, alla guida della sua Ford Ka, domenica mattina alle 9:30 circa è arrivato in via Monte Giberto dove si stava svolgendo la riunione condominiale del consorzio Valleverde. Mezz’ora prima era stato nel poligono di tiro a Tor di Quinto dove era iscritto e “ha chiesto espressamente una Glock calibro 45 che aveva già operato in passato” al poligono di tiro, ma “non si è visto sulla linea di tiro”.

È una testimonianza riportata nel decreto. Infatti Campiti non aveva intenzione di sparare a bersagli di carta. Quando è entrato nel gazebo del bar “Il Posto giusto” e ha chiuso la porta, aveva la pistola, un secondo caricatore con 13 colpi, altre 155 cartucce, un coltello a serramanico e un pugnale da sub da 28 centimetri. Si è diretto “verso il tavolo in cui era seduto il consiglio di amministrazione e dopo aver proferito la frase ‘vi ammazzo tutti’ immediatamente iniziava a sparare”. Campiti sapeva farlo bene. “Trenta colpi sul bersaglio su 30 sparati” era il miglior risultato raggiunto nel poligono di tiro di Tor di quinto. Domenica mattina ha confermato la sua infallibilità sparando sei colpi mettendoli drammaticamente tutti a segno. Dopo le tre vittime iniziali, ha sparato ancora ferendo la presidente del consorzio Bruna Marelli e Fabiana De Angelis. A quel punto Silvio Paganini si è lanciato contro Campiti nel tentativo di disarmarlo, ma questi ha girato il polso verso di lui sparando altri colpi, ferendolo al volto. Nonostante ciò Paganini è riuscito a far cadere in terra Campiti, per cui sono intervenuti altri presenti, riuscendo a bloccarlo e a disarmarlo.

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