Papa Francesco e’ stato dimesso dal Policlinico Gemelli di Roma dove era ricoverato da domenica 4 luglio in seguito ad un intervento al colon.
Il Pontefice ha lasciato l’ospedale alle 10.45 dall’ingresso di via Trionfale.
Il consueto bollettino quotidiano sulle condizioni di salute di Papa Francesco diffuso ieri dalla sala stampa vaticana era stato di poche righe, ancora piu’ stringato del solito, e con pochissime informazioni dettagliate sul decorso post operatorio: “Il Santo Padre continua le cure previste e la riabilitazione, che gli permettera’ quanto prima il ritorno in Vaticano”. Segno che, a nove giorni dal ricovero per un intervento “programmato” al colon per il quale inizialmente lo stesso Vaticano aveva parlato di una degenza prevista di almeno sette giorni, l’uscita del Papa dal policlinico romano si stava.
Il Papa farà ritorno nella sua residenza di Santa Marta, in Vaticano. I giorni in piu’ sono stati dovuti a uno scrupolo di cautela da parte dei medici che lo hanno in cura, medici che in questi giorni di degenza del Pontefice hanno tenuto un profilo bassissimo, richiesto dallo stesso Francesco, tanto da non rilasciare alcuna dichiarazione agli organi di informazione. Chi ha frequentato l’ospedale in questi giorni ha visto comunque spesso il chirurgo Sergio Alfieri fare avanti e indietro col decimo piano, dove e’ alloggiato nell’appartamento riservato ai Pontefici Bergoglio, e poi con ritmo quotidiano, lo stesso Alfieri intrattenersi nella pausa pranzo con il medico personale di Francesco, il geriatra Roberto Bernabei. Segno che le condizioni del Papa sono state monitorate in modo costante e che ogni decisione circa le sue dimissioni e’ stata soppesata e approfondita.
La ripresa dell’attivita’ del Papa, sempre per quanto consentito da una convalescenza, si evince anche dai programmi di viaggi e visite internazionali da svolgersi in autunno che sono al vaglio in queste ore.
Da questa mattina circola su diversi siti la notizia che Francesco avrebbe accettato l’invito della presidente greca, Katerina Sakellaropoulou a recarsi in vista nel Paese a novembre. Una ipotesi non confermata ne’ smentita dal Vaticano che si limita a precisare che ci sono diversi viaggi “allo studio” e parlarne ora e’ “prematuro”. E’ noto comunque che il Papa, che ha visitato i campi profughi a Lesbo, ritiene Atene fondamentale e strategica per la sua caratteristica di ponte con l’Est e il vicino Oriente. Francesco ha inviato ieri mattina un telegramma per la scomparsa del cardinale africano Laurent Monsengwo Pasinya, ex arcivescovo di Kinshasa nella Repubblica Democratica del Congo e per un certo periodo anche suo stretto collaboratore nel ‘C9′; ha nominato un vescovo in una diocesi degli Stati Uniti e con la firma del segretario di Stato Parolin, ha inviato un telegramma di cordoglio anche in Iraq per le vittime dell’ incendio divampato nell’ospedale Covid di Nassiriya.