Peste suina a Roma, Ama sorveglia strade in Municipi XIII, XIV e XV

L'assessora all'Ambiente di Roma, Sabrina Alfonsi: si è deciso di intensificare i turni di raccolta rifiuti

Dopo la diffusione della peste suina, a Roma un gruppo di strade dei Municipi XIII, XIV e XV sono sorvegliate speciali da Ama per favorire le misure di contenimento dei cinghiali messe in campo da Roma Capitale. Lo ha riferito l’assessora all’Ambiente di Roma, Sabrina Alfonsi, rispondendo in Aula Giulio Cesare a una interrogazione del consigliere della Lega, Fabrizio Santori. “Le strade monitorate con priorità da Ama sono nel Municipio XIII: via di Valle Aurelia, Baldo degli Ubaldi, Albergotti e Maffeo Vegio; nel Municipio XIV via del Fontanile nuovo, Piancastelli, Doni, Antoniano, via Monte Arsiccio, Taverna, Vidari, Conti, Amedei Montiglio, Trionfale e via Ventura; nel Municipio XV, Galline bianche, Ghisalba, Arcisate, Valbondione, Brembio, Brembate, Clauzetto, Gemona, Magnano in Riviera, Osnago, via Galli, Sesto Miglio, Santi Cosma e Damiano, Grottarossa”, ha detto Alfonsi. L’assessora ha ricordato anche che sono state effettuate sanificazioni dei cassonetti, e che queste sono ancora in corso, e che “si è deciso di intensificare i turni di raccolta, dove possibile Ama provvederà a sostituire i cassonetti da 1.200 litri con quelli da 2.400 per evitare che i cinghiali li rovescino”.

Accanto a questo “l’esecuzione del protocollo di intesa tra la Regione Lazio, Città metropolitana e Roma Capitale ha fatto tre riunioni operative con gli enti preposti per effettaure interventi secondo quanto disposto dal protocollo – ha aggiunto l’assessora capitolia -. Sono state esaminate le problematiche relative alle procedure di sconfinamento dei cinghiali dai parchi alle aree urbane cittadine. Sono stati effettuati interventi di confinamento mediante il ripristino delle recinzioni dei parchi e delle aree naturali dove erano ammalorate e realizzazione di nuove recinzioni nelle zone individuate come percorsi preferenziali dello spostamento degli animali, soprattutto in prossimità del parco dell’Insugherata e del Pineto. È stata avviata la predisposizione di materiale informativo rivolto alla cittadinanza. È stato effettuato il potenziamento delle attività di cattura degli esemplari. In previsione alla scadenza del protocollo alla fine dell’anno – ha precisato Alfonsi – si sta ragionando sulle modifiche da introdurre per migliorare l’operatività. I casi di positività della peste suina africana hanno mutato il quadro e hanno reso necessari provvedimenti urgenti. La peste suina non è trasmettibile agli esseri umani e non comporta rischi alla salute umana. È comunque necessario regolamentare le attività umane nella zona rossa, per evitare un rischio di ulteriore diffusione della malattia”.

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