“Richiudere i congressi significa condannare a morte un comparto che traina il turismo e l’economia del Paese. Chiediamo al Governo responsabilità e discernimento”. A dirlo è Pietro Piccinetti, amministratore unico e direttore generale di Fiera Roma, commentando le nuove misure anti-Covid contenute dell’ultimo Dpcm entrato in vigore oggi, che sospendono fiere e congressi.
Secondo Piccinetti “l’organizzazione professionale dei congressi consente di gestire flussi anche consistenti di persone con protocolli che garantiscono totale sicurezza“. Inoltre, aggiunge, “non ci sono stati focolai di contagio negli appuntamenti che si sono svolti negli ultimi mesi, sempre con rigide norme di distanziamento”.
Da fine luglio Fiera Roma ha ospitato – tra concorsi ed eventi – 60mila persone senza che venissero registrati casi di contagio. “A questo proposito – aggiunge l’amministratore di Fiera Roma –
teniamo a fare una precisazione all’indirizzo della ministra Azzolina. Parlando dei concorsi nella scuola ministra afferma che ‘si tratta di concorsi molto sicuri, perché non dobbiamo immaginare grandi padiglioni fieristici’ e, ancora, citando il concorso Rai che si è svolto presso Fiera Roma lo scorso 10 ottobre, la ministra insiste: ‘La Rai qualche giorno fa ha fatto un concorso per 3mila persone con mille a padiglione. Noi ne mettiamo dieci a laboratorio, in massima sicurezza su più giorni’. Bene, vogliamo rassicurare la ministra: in Fiera Roma abbiamo disposto 700 candidati in ciascun padiglione da 10mila metri con altezza media di oltre 12 metri, con protocolli di sicurezza eccezionali, che solo una grande struttura con professionisti dell’organizzazione può assicurare”.
Piccinetti ha infine ricordato che in Italia vengono organizzati più un 1 milione di piccoli e grandi eventi, (“che occupano il 40% delle stanze degli alberghi, garantendone la sopravvivenza”), con un indotto di 65,5 miliardi di euro (“un impatto diretto sul PIL di 36,2 miliardi di euro/anno, attraverso 569 mila addetti”).
“La decisione comunicata ieri – ha concluso l’ad – rischia di compromettere anche tutto il 2021-2022, considerando che gli eventi congressuali necessitano di lunga gestazione”.