Portavoce Pride: manifesto resta, non ci scusiamo

nessuna manipolazione, aperti al dialogo ma è Regione che deve scusarsi

L’associazione del Roma Pride non chiude le porte al dialogo con la Regione Lazio ma non è disposta a cambiare il manifesto. Lo dice il presidente del Circolo Mario Mieli e portavoce del Roma Pride Mario Colamarino.

Questa mattina il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, si è detto pronto a ridare il patrocinio della Regione Lazio al Roma Pride qualora Colamarino avesse chiesto scusa sulla “manipolazione del nostro patrocinio, le cui condizioni erano chiare”, ha detto Rocca. “Noi non chiediamo scusa a nessuno – replica Colamarino -, ma piuttosto è il centrodestra che deve chiedere scusa alle famiglie arcobaleno, alla comunità trans e alla nostra comunità che attacca quotidianamente ormai da mesi, utilizzando pretestuosamente sempre lo stesso argomento che è la gestazione per altri, la quale è strumentalizzata”. Il portavoce del Roma Pride sottolinea anche: “Non chiudiamo le porte a nessuno, né al governatore Rocca né alla Regione Lazio, perché è la nostra regione e rappresenta tutti. Quindi, una soluzione alternativa è da capire se si può trovare, perché le condizioni sul manifesto non saranno cambiate. Non vogliamo un patrocinio finto che non ci sostiene. Si è creato questo pasticcio che coinvolge tutti e vediamo come si evolveranno le cose da qui a sabato. Ma il documento non si tocca”, conclude.

Per Rocca è indispensabile il ritiro dal manifesto della parte dedicata all’utero in affitto, “un reato”, ha chiarito il governatore del Lazio. Se quella parte verrà rimossa “subito ci sarà nuovamente il patrocinio della Regione Lazio. Ci possono essere dei malintesi, ma il primo passo deve arrivare dagli organizzatori”. Dare il patrocinio, secondo il portavoce del Roma Pride, “però non significa aderire a tutte le rivendicazioni della piattaforma, ma vuol dire semplicemente mostrare che la Regione Lazio è di tutti i cittadini e cittadine e quindi anche della nostra comunità”. Per Colamarino il punto è politico: “Si usa la gestazione per altri per fare polemica e ritirare il patrocinio che tra l’altro è gratuito, negli anni passati abbiamo avuto anche il patrocinio economico. Penso che non ci sia la possibilità di trovare un punto di incontro, perché ognuno ha le sue istanze e rivendicazioni che vanno rispettate”.

Infine il portavoce del Roma Pride ribadisce: “La Regione Lazio ha concesso il patrocinio senza conoscere le rivendicazioni del Pride, che sono le stesse da sempre: sul sito c’era scritto tutto. Addirittura Polverini (ex governatrice del Lazio di centrodestra, ndr) aveva dato il patrocinio. Non abbiamo avuto un dialogo con Rocca. Noi abbiamo mandato un atto formale e loro hanno risposto con un atto formale senza sapere cosa stessero firmando”.

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