“Più consultori per le donne vittime di violenza e meno panchine rosse”. Così una trentina di manifestanti, tutte donne, ha protestato stamattina durante l’inaugurazione di una panchina rossa, simbolo della lotta alla violenza contro le donne, nella sede dell’ateneo La Sapienza. Durante il blitz la panchina è stata danneggiata e subito fatta rimuovere dall’amministrazione comunale.




Nel corso dell’inaugurazione, organizzata dall’università La Sapienza, l’Assemblea capitolina e la As Roma, sono intervenuti il sindaco di Roma Roberto Gualtieri e la rettrice Antonella Polimeni. “I numeri contro la violenza sulle donne sono impressionanti. Noi stiamo lavorando per aumentare i centri anti violenza, le case rifugio e di semi autonomia, e ne abbiamo inaugurata qualche giorno fa una proprio dedicata a Giulia, a Grottaferrata e stiamo facendo in modo che in ogni Municipio ce ne siano più di una. Tutti devono fare qualcosa, nessuno può essere indifferente. La violenza sulle donne non è solo fisica, ma nasce da un’idea di dominio e prevaricazione maschile che può prendere diverse forme, anche le più sottili”, ha detto Gualtieri. “Riteniamo che l’obiettivo di un grande Ateneo come il nostro – ha dichiarato la rettrice Antonella Polimeni – sia quello di mettere in atto azioni concrete e simboliche, di costruire una comunità educante, di cercare alleanze e di costruire esempi. Starà alla nostra comunità stabilire se l’esempio corretto è quello di chi posa simboli o di chi li distrugge. Di chi mette in atto azioni o di chi le contesta, di chi apre i centri antiviolenza, con professionisti formati, rivolti alla propria comunità e al territorio nel quartiere di San Lorenzo, oppure di chi occupa spazi, sottraendoli a tutta la comunità studentesca”.
“Ci sarà tempo – ha proseguito Polimeni – per capire quali possano essere le ragioni per cui il simbolo universale della lotta contro la violenza nei confronti delle donne, viene violentemente abbattuto. Oggi è invece per noi il tempo di indignarci per l’accaduto, ripristinare la panchina e rinsaldare l’alleanza con tutti coloro che vogliono contribuire a creare una cultura diffusa, trasversale tra le generazioni, basata sul rispetto della persona, dell’individuo in quanto tale. In una giornata come oggi – conclude la Rettrice – in cui le nostre studentesse hanno affermato che non intendono più subire, tollerare o assistere ad alcuna forma di violenza voltandosi dall’altra parte, serve sorellanza e solidarietà tra le donne, e tra donne e uomini”. La Sapienza “ribadisce il proprio impegno a contrastare ogni forma di violenza di genere attraverso attività concrete, nell’ambito di un confronto che riconosce differenze di opinione e di pensiero, ma non cede alla logica o ai soprusi di chi ricerca scontri ideologici e occasioni di strumentalizzazione”.