Roma si legge: finisce oggi il primo tempo della campagna elettorale romana – PODCAST

Raggi e Calenda chiudono in centro, mentre Michetti e Gualtieri scelgono le periferie. Intanto il presidente Mattarella cerca casa

Ecco le principali notizie della giornata dalla rassegna stampa a cura di Marco Moretti che potete ascoltare anche in versione podcast (clicca qui).

Per la giornata conclusiva della campagna elettorale le scelte dei candidati sono di due tipi: il classico grande comizio in centro – come fatto da Virginia Raggi e Carlo Calenda, che saranno in serata, rispettivamente, a piazza Bocca della Verità e a piazza del Popolo –  oppure i raduni in periferia, come faranno Enrico Michetti e Roberto Gualtieri.

Centrodestra a Spinaceto

Per il centrodestra la giornata inizia con un punto stampa a Spinaceto con lo stesso format di ieri a Milano che ha fatto scalpore per assenze e ritardi. Se saranno tutti puntuali si faranno trovare insieme Salvini, Meloni e Tajani a fianco di Michetti, che poi proseguirà tra incontri volanti, colazioni e cene.

Gualtieri a San Basilio

Il tour di Roberto Gualtieri ha il suo stop più importante a San Basilio dove scrive il Messaggero “si prevede la grande sacca dell’astensionismo, specie nei quartieri al là del raccordo anulare”. Insieme a lui il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, definito “l’uomo forte della campagna elettorale del Pd”. E “San Basilio è anche l’ex rione rosso che nel 2016 diede il trionfo all’attuale sindaca”.

La sindaca uscente in piazza Bocca della Verità

Lontani i tempi degli affollati show di Beppe Grillo, Virginia Raggi porterà in piazza Bocca della Verità Conte, Di Maio e forse Alessandro Di Battista.

Calenda a piazza del Popolo

Insieme a Carlo Calenda a piazza del Popolo ci saranno solo i 15 candidati presidenti ai municipi, perché il suo slogan è “Roma ha bisogno di un sindaco non di un partito”. Intorno al suo nome si è dilaniato il centrodestra, ma anche a sinistra è un nome temuto. Dal Foglio: “Fascista e leghista. Il Pd trasforma Calenda nel nemico epocale e così lascia pensare che a Roma possa davvero vincere lui”, Salvatore Merlo scrive che il leader di Azione “colleziona dichiarazioni ringhianti e le espone come fossero medaglie, i suoi Oscar elettorali che valgono più di mille sondaggi”. A tal proposito, Roberto D’Alimonte sul Sole 24 Ore conferma quello che si dice da tempo a Roma e Torino, si va verso i ballottaggi più interessanti e incerti, dal loro esito poi “potrebbero esserci effetti sull’evoluzione dei rapporti interni alle coalizioni”. Riprendiamo da Repubblica: “Giù le bollette, l’ultimo spot, prima del silenzio Raggi spara un colpo inatteso ‘con gli utili dell’Acea le taglieremo’, per i competitor invece è una promessa irrealizzabile”.

Campagna elettorale sui social

È stata una campagna elettorale molto poco glamour, pochi artisti e volti noti si sono esposti, ancora meno sono finiti nelle liste. Pochi manifesti in giro, pensionati anche i “santini” ha notato il Messaggero, “il cartoncino con la X giusta, che al più transitava dalla buca delle lettere alla pattumiera”. Dunque cosa resta? Di nuovo una poderosa campagna social, prerogativa di questi tempi, con i messaggi whatsapp per “pescare elettori a strascico”, con qualche inconveniente come quello capitato al candidato De Santis nella lista civica per Raggi che ha raccontato di aver ricevuto un messaggino dal concorrente Cavallari. In comune hanno che entrambi sono stati assessori al personale con la giunta Raggi il primo, Alemanno il secondo. Mattarella cerca casa a Roma. Il Corriere racconta che il Capo dello Stato è andato tramite regolare agenzia immobiliare a visitarne, in particolare, una da affittare in zona a metà strada tra villa Borghese e villa Ada: 120 metri quadrati. “Appartamento bello ma non propriamente di pregio, grande ma non grandissimo, zona centrale ma non centralissima”.

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