Rifiuti: entro il 2026 impianto di trattamento carta e plastica a Ponte Malnome

L'impianto Ama oggi è un centro di trasferenza, un deposito temporaneo per i rifiuti indifferenziati che poi vengono dislocati altrove

Il deputato della Lega Jacopo Morrone, presidente della commissione Ecomafie, e il senatore di Fratelli d'Italia, Andrea De Priamo, durante il sopralluogo di oggi allo stabilimento di Ponte Malnome a Roma.

Entro il 2026 lo stabilimento Ama di Ponte Malnome diventerà un impianto di selezione e trattamento di carta e plastica. La struttura, inclusa nel Piano rifiuti capitolino, elaborato dal sindaco e commissario di governo Roberto Gualtieri, è diventata strategica dopo gli incendi che hanno colpito il Tmb di Malagrotta: oggi è un centro di trasferenza, un deposito temporaneo per i rifiuti indifferenziati che poi vengono dislocati altrove. In futuro, grazie a un finanziamento di quasi 25 milioni di euro, l’impianto avrà due linee di trattamento e selezione dei rifiuti secchi – plastica e carta principalmente – per un totale di 100mila tonnellate annue. Si attende ancora la gara d’appalto, ma i fondi ci sono e provengono dal Dl Aiuti quater.

Intanto, ieri la commissione parlamentare Ecomafie, presieduta dal deputato della Lega, Jacopo Morrone, ha svolto un sopralluogo nello stabilimento, a poca distanza dal Tmb Malagrotta. Presenti anche il senatore di Fratelli d’Italia Andrea De Priamo e una delegazione dei comitati cittadini Valle Galeria libera e Casal Selce.

Il quadro generale, secondo Morrone, “presenta per ora più ombre che luci. Non sono né rassicurato né soddisfatto – ha detto al termine della visita -. L’audizione dei vertici di Ama di ieri pomeriggio a Palazzo San Macuto non è andata come nelle previsioni, tanto che gli intervenuti non hanno presentato alcuna relazione sullo stato dei fatti corredata da numeri certi e verificabili. Ugualmente, dalla visita di questa mattina allo stabilimento Ama di Ponte Malnome non sono emerse risposte tranquillizzanti. Insomma, la risoluzione dei gravi problemi del sistema rifiuti di Roma Capitale non è alle porte. Questa – ha aggiunto – è una realtà in via di sviluppo. Adesso c’è un rudere transennato e pericolante”.

Nello stabilimento di Ponte Malnome si concentrano al momento i rifiuti indifferenziati e plastica o metalli di due zone di Roma nord. “I rifiuti indifferenziati sono caricati su mezzi diretti in altre regioni italiane o imballati e trasportati su ferro ad Amsterdam – ha spiegato Morrone -, in quest’ultimo caso addirittura con costi minori, circa 230 euro a tonnellata. Un qualcosa che va contro ogni buon senso. Bisognerà capire in futuro come abbassare le tariffe (regionali, ndr) per avere un risparmio economico per i romani”.

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