Roma: a due giorni dall’alluvione a Prati Fiscali si contano danni, malori per liquami fuorisciti

Sono 22 le persone ancora evacuate

Sono 22 le persone ancora evacuate dopo l’alluvione di due giorni fa a Prati Fiscali, quartiere del Municipio Roma III. Sistemati negli alloggi messi a disposizione dalla Protezione civile, i residenti che non possono ancora rientrare nelle loro case stamattina hanno iniziato a far la conta dei danni. Diversi quelli che hanno avvertito malori – nausea, vomito o diarrea – a causa delle esalazioni dovute ai liquami fuoriusciti dalle fogne. In vicolo dei Prati Fiscali oggi c’era chi ha provato a salvare il salvabile, tra gli oggetti danneggiati dall’acqua. Nella vicina via Patmo, all’angolo con via dei Prati Fiscali Vecchia, altri hanno accatastato le cose divenute inservibili: elettrodomestici, libri, materassi, reti, poltrone e mobili.

“L’acqua usciva come una cascata, velocissima e fortissima, non c’e’ stato neanche il tempo di salvare qualcosa”, racconta Loredana. “L’unica cosa – aggiunge – e’ stata prendere gli effetti personali e scappare. Non c’era modo di fermare l’acqua, usciva da tutte le parti”. “E’ successa quasi la stessa cosa del 1937”, ricorda suo marito mostrando una foto di 86 anni fa con la strada completamente allagata. “E allora non c’erano gli argini. Non si puo’ vivere cosi'”, racconta. La sensazione, tra i residenti evacuati, e’ quella di un addio ai beni di una vita. “Non si puo’ descrivere cio’ che si prova, stiamo buttando tutto quello che c’e’, stiamo buttando una vita intera. L’unica cosa che consola e’ aver salvato la pelle – prosegue Loredana -. Molti di noi stanno accusando dissenteria e vomito, perche’ i liquami che sono usciti li abbiamo respirati e continuiamo a farlo”. Il presidente del Municipio Roma III, Paolo Marchionne, raggiunto telefonicamente, ribadisce il massimo impegno delle istituzioni per un repentino rientro alla normalita’.

“Le operazioni di emergenza sono terminate gia’ da ieri – dice Marchionne -, con la rimozione dell’acqua anche da gran parte dei singoli appartamenti e dai giardini. Da ieri, inoltre, i proprietari hanno iniziato a svuotare le case. Tuttavia, non possono ancora tornare a soggiornarvi. Stiamo danto tutto il supporto necessario alle famiglie in condizioni di svantaggio economico e sociale. Per chi non lo e’, invece, ci impegneremo perche’ vengano riconosciuti ristori”. La copertura della Protezione civile per l’assistenza alloggiativa e’ di 30 giorni “ma speriamo che possano tornare ben prima”, aggiunge il minisindaco del Pd. Oltre ai residenti, pero’, fanno i conti con i danni anche i commercianti. Anche per loro le perdite sono consistenti. “L’acqua e’ arrivata fino ai tavolini. I frigoriferi e i sacchi di farina galleggiavano, quello che stava in magazzino e’ tutto da buttare, per fortuna ho staccato la corrente prima che fosse troppo tardi. In 37 anni non avevo mai visto una cosa del genere”, racconta Livio Moroni, proprietario insieme alla moglie della pizzeria Falcomatto. “Sabato, domenica e oggi abbiamo pulito e il locale e’ rimasto chiuso. Avremmo voluto riaprire domani ma non ce la facciamo, quando entra l’acqua nel motore bisogna solo aspettare”, dice Livio.

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