Roma: affitto raddoppiato per il Giubileo, chiude l’edicola a piazza della Repubblica

"Qui lavoro con mia moglie, abbiamo una figlia piccola a carico, da adesso siamo entrambi disoccupati", racconta Mebratu Assefa, edicolante che opera dal 2018 di fronte alla Galleria Esedra

L'edicola a ridosso del cantiere di piazza della Repubblica durante le operazioni di chiusura di stamattina.

L’affitto quasi raddoppiato e le vendite dimezzate a causa del cantiere per il Giubileo che rende difficile l’accesso alla struttura: un incrocio nefasto per Mebratu Assefa, edicolante che opera dal 2018 di fronte alla Galleria Esedra, vicino a piazza della Repubblica. Da ieri il suo chiosco ha chiuso i battenti.

Giornali, oggettistica e altri articoli sono stati portati via, mentre tra gli scaffali vuoti, che per la prima volta mostrano il bianco del legno, per l’ultima volta la serranda verde scuro è tirata su. L’edicola da molti anni è il punto di riferimento della zona, per i pochi residenti e i molti lavoratori del quadrante in cerca di giornali e riviste. Altri due chioschi vicini, dislocati sui due lati dei portici di piazza della Repubblica, infatti, non hanno la vendita dei giornali come prima attività: in uno si acquistano principalmente souvenir, gadget e materiale informativo sulla città, nell’altro la priorità sono i pacchetti per i tour turistici.

Così stamattina, i tanti clienti abitudinari che hanno provato ad acquistare i giornali, all’incrocio tra via Vittorio Emanuele Orlando e via Parigi, sono rimasti spaesati. E come i visitatori della zona, a loro volta, si sono avventurati in un tour, che però aveva poco di turistico. “Compriamo più giornali per i nostri clienti, qui, tutti i giorni. Stamattina però ho trovato chiuso e ho potuto prendere soltanto Il Messaggero e La Repubblica, in un’altra edicola sulla piazza, intorno alle 10. Il Corriere della Sera non c’era ma una collega l’ha trovato dall’altro lato della piazza, uscendo dalla metropolitana. Non siamo riusciti invece a trovare da nessuna parte Il Tempo e Il Foglio”, racconta una donna sui 50 anni, impiegata in un centro di bellezza del quadrante.

L’edicola ha resistito alle chiusure a singhiozzo della pandemia e pure a quelle della fermata Repubblica della Metro A quando, arrivato da poco, Assefa ha dovuto affrontare 246 giorni di inattività della stazione, dopo che alcuni tifosi stranieri, diretti allo stadio Olimpico, saltando in gruppo sulle scale mobili, ne avevano causato il crollo. “Ho affrontato tutti i problemi di questa zona. E nonostante il calo delle vendite, praticamente dimezzate, per il cantiere che ci ha isolato dal passaggio su strada, ero pronto a superare anche questa difficoltà: tuttavia quando il proprietario, con il contratto in scadenza mi ha proposto un affitto quasi raddoppiato, ho dovuto decidere di chiudere”, racconta Assefa interpellato dall’Agenzia Nova.

Con la maggiore attrattività della piazza, a termine della riqualificazione in corso, e con l’aumento dei flussi turistici che si registrerà anche nella zona nel 2025, infatti il proprietario del chiosco ha deciso di alzare il costo dell’affitto da 1.700 a oltre 2.500 euro. Ed è così che il Giubileo ha già bussato alla porta di Assefa, ma per ora non ha portato alcuna speranza. “Qui lavoro con mia moglie, abbiamo una figlia piccola a carico, da adesso siamo entrambi disoccupati. Sono in Italia da molti anni, ci ho messo tanto impegno per integrarmi. Nella zona ormai conosco tutti e mi dispiace andare via, ma con le vendite dei giornali in calo, un affitto così alto non era sostenibile”, osserva.

Assefa, dunque, è in cerca di lavoro. “Spero di trovare un’altra edicola, perché ormai conosco bene questo mestiere, ma devo pensare alla mia famiglia e mi accontenterei di qualsiasi lavoro”, sospira. Un cliente affezionato, sui sessant’anni, ha assistito a tutte le operazioni di sgombero del chiosco e ha tenuto compagnia ad Assefa. L’uomo volta le spalle all’edicola e osserva il cantiere. “È il progresso che avanza”, dice. La voce si perde nel rombo dei trapani che sfondano l’asfalto.

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