Sessanta pugni, una martellata in testa e più colpi inferti con dei mattoni. Gabriele Rubini, in arte Chef Rubio, affida a una serie di post su X il racconto di una vera e propria spedizione punitiva nei suoi confronti. Un’azione violentissima che, a suo dire, ha una firma ben precisa. In giornata ha presentato denuncia ai poliziotti della Digos che ora indagano sull’accaduto. Gli investigatori acquisiranno in queste ore le immagini delle telecamere per risalire ai responsabili. Intanto lo chef, volto noto della tv, sembra non avere dubbi sulla matrice del blitz avvenuto fuori dalla sua abitazione alle porte di Roma. “Terroristi. Questi sono gli ebrei sionisti – ha accusato ieri sera a caldo Rubio, da sempre molto attivo per la causa palestinese -. Mi hanno aspettato fuori casa in 6 e hanno tagliato i fili del cancello per massacrarmi”. Sul suo profilo ha postato video e foto dell’aggressione. Nelle immagini si vede il volto ricoperto dal sangue e un occhio gonfio.
“Mi hanno massacrato di botte – racconta – hanno bloccato il cancello elettrico”. A qualche ora di distanza, stamattina, Rubio è riapparso sui social per rassicurare sulle sue condizioni. “Grazie a tutte e tutti per il sostegno – ha esordito in un nuovo post corredato da una foto con la testa fasciata e un occhio gonfio, ma sorridente -. Alla fine punti in testa dove mi hanno dato la martellata, tagli ed escoriazioni dove mi hanno preso a mattonate, frattura dell’orbita facciale dove sono finiti i 60 pugni mirati, e si ricomincia”. Poi, ironico, ha aggiunto: “Un abbraccio alla comunità ebraica”. Sempre in un messaggio sui social lo chef assicura: “Ora e sempre lotta al terrorismo, al fascismo, alla mafia sionista e ai suprematisti ebraici che si sentono intoccabili, ma che d’ora in poi non lo saranno più. Il giorno dopo, il sionismo fa ancora più schifo” aggiunge attaccando le ‘comunità ebraiche’. Messaggi a cui è seguita una pioggia di commenti di vicinanza. Ad esprimere solidarietà per l’accaduto Nicola Fratoianni di Alleanza Verdi Sinistra: “Non condivido praticamente nulla di ciò che dice o scrive Chef Rubio – dice – ma la vigliacca e violenta aggressione che ha subito, evidentemente per le sue posizione su Gaza, è un fatto gravissimo e inaccettabile”. Per Fratoianni, “chi si è reso responsabile di questa aggressione deve essere individuato e ne deve pagare le conseguenze. Gli squadristi di ogni genere non possono avere cittadinanza né impunità a Roma e nel nostro Paese”. E anche gli studenti in tenda nelle università di Roma, Bari, Pisa, Genova, Torino gli hanno dedicato uno striscione: “Solidarietà a Chef Rubio. Il terrorismo sionista va fermato”