Roma: crollo Torre dei Conti, non sarà demolita. Presicce: “Dopo messa in sicurezza, recupero dell’edificio è l’obiettivo primario”

L'intenzione è quella di poter mantenere l'intervento nel perimetro del Pnrr, tuttavia sarà impossibile realizzarlo nelle scadenze fissate dal piano e soprattutto serviranno maggiori risorse rispetto agli oltre 6 milioni già previsti finora

Torre dei Conti
Torre dei Conti

Sarà messa in sicurezza e non sarà demolita la Torre dei Conti, a seguito del crollo parziale del 3 novembre scorso che ha causato la morte di un operaio e il ferimento lieve di altri tre. L’intenzione è quella di poter mantenere l’intervento nel perimetro del Pnrr, tuttavia sarà impossibile realizzarlo nelle scadenze fissate dal piano e soprattutto serviranno maggiori risorse rispetto agli oltre 6 milioni già previsti finora. Sono queste le riflessioni al centro il tavolo tecnico istituito dalla prefettura e a cui hanno partecipato la sovrintendenza capitolina, il ministero della Cultura e il parco archeologico del Colosseo. A fare il punto sulla situazione è stato il sovrintendente capitolino ai Beni culturali, Claudio Parisi Presicce, nel corso della commissione capitolina Pnrr presieduta da Giovanni Caudo di Roma futura. “Il recupero dell’edificio è l’obiettivo primario a seguito della fase di messa in sicurezza, ovviamente la struttura dovrà essere in condizioni adeguate – ha detto Presicce -. Quale sarà il progetto successivo è da verificare a seguito degli interventi di recupero strutturale dell’immobile”.

“Questa fase coinvolge i vigili del fuoco – ha spiegato il sovrintendente capitolino – e sono previste una serie di azioni preliminari per l’avvicinamento alla struttura che comporta le maggiori situazioni di pericolo. La prima attività è quella di mettere in sicurezza la facciata che presenta alcune sezioni di muratura in uno stato precario e necessità di interventi che vanno effettuati attraverso i vigili del fuoco che hanno l’esperienza necessaria”.

La convenzione licenziata dalla giunta capitolina, su proposta dell’assessore alla Cultura Massimiliano Smeriglio, la scorsa settimana prevede tre mesi di tempo per questa prima fase a cura dei vigili del fuoco, ma si tratta di un lasso di tempo eventualmente prorogabile all’occorrenza. Il lavoro prevede, tra le altre cose, la messa in sicurezza delle parti pericolanti e dei vuoti, fasciature con fibre e nastri rinforzati. A oggi nella Torre però “sono presenti notevoli quantità di macerie e detriti che con la pioggia si appesantiscono, quindi le condizioni meteorologiche non avvantaggiano le operazioni. Ci sono ancora condizioni di pericolo e quindi le operazioni possono essere condotte soltanto da personale altamente specializzato”, ha spiegato l’ingegnere Roberto Botta della struttura commissariale per il Giubileo, ricordando che è stato prelevato un fondo da 250 mila euro per i primi interventi dal fondo di riserva.

Rispetto al futuro della Torre dei Conti sarà da definire entro quali limiti è possibile recuperare anche il progetto inizialmente studiato per la riqualificazione. “Siamo in una fase in cui la struttura non è più integra come lo era all’inizio – ha sottolineato Presicce -, i comportamenti delle murature possono essere anche imprevedibili, l’esame fatto subito dopo il crollo del 3 novembre e quello successivo in qualche misura ci hanno reso più ottimisti sulla possibilità di preservare la struttura, a oggi però non possiamo dire di più, la situazione sembra governabile attraverso questi interventi. Sicuramente credo non sia mai stata ipotizzata la possibilità della demolizione, questi aspetti non appartengono alle procedure messe in campo” ma per il futuro “credo sia prematuro fare previsioni, l’obiettivo generale è quello iniziale, è un bene storico con valore plurimo che va reso fruibile all’interno del progetto Carme ma esprimersi oggi sul recupero del progetto iniziale è prematuro”. Anche Botta ha confermato “non sappiamo quanto del progetto originario possa essere mantenuto, immaginiamo che il finanziamento originario non sia sufficiente e abbiamo registrato una disponibilità a integrare le risorse con risparmi da altri interventi, tuttavia l’intenzione è mantenere l’intervento nel perimetro del Pnrr ma questo lavoro avrà una corsia derogatoria sui tempi, perché non sarà possibile concluderlo a giugno del 2026”.

Il 3 novembre scorso si è verificato “un evento drammatico, che non doveva accadere, e che ha suscitato attenzione in città – ha ricordato Caudo -. Rivolgiamo un saluto e un pensiero alla famiglia dell’operaio deceduto. Oggi ci siamo riuniti per ragionare sulle conseguenze, sono in corso le indagini sulle cause di questo evento tragico. Dal punto di vista simbolico e delle opere, con un investimento di oltre 6 milioni, questo è uno dei cantieri più importanti di Caput Mundi”.

© StudioColosseo s.r.l. - studiocolosseo@pec.it
Il Sito è iscritto nel Registro della Stampa del Tribunale di Roma n.10/2014 del 13/02/2014