Roma: dalle strade alle fontane, dopo blitz ambientalisti più vigili su monumenti sensibili

Dure sanzioni a chi deturpa il patrimonio artistico e culturale e più controlli intorno alle fontane storiche della Capitale

Dure sanzioni a chi deturpa il patrimonio artistico e culturale e più controlli intorno alle fontane storiche di Roma. Dopo l’ultimo blitz da parte degli ambientalisti di Ultima generazione alla Fontana della Barcaccia, in piazza di Spagna, sono al vaglio delle istituzioni ulteriori misure per scongiurare altri atti di questo genere. A livello nazionale, il ministero della Cultura, infatti, sta valutando l’ipotesi di introdurre nuove e più rigide sanzioni contro il danneggiamento del patrimonio artistico delle città italiane. Intanto, gli attivisti fermati lo scorso sabato per aver versato del liquido nero nell’acqua della celebre fontana del Bernini ai piedi della scalinata di Trinità dei Monti, davanti a centinaia di turisti, sono stati denunciati per deturpamento di beni culturali e resistenza a pubblico ufficiale. Secondo quanto si apprende, un possibile rafforzamento dei controlli per la tutela del patrimonio romano (in particolare le fontane) potrebbe finire sul tavolo del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica che si terrà giovedì in Prefettura. Questo rafforzamento dovrebbe ruotare intorno ai principali monumenti capitolini, ottimizzando le risorse attualmente già in campo sulla base delle esigenze. Quindi, si pensa a controlli più capillari, anche con vigili urbani in borghese, con particolare attenzione verso le fontane: dalla Barcaccia a Piazza Navona, dalla Fontana di Trevi a quella di piazza Barberini, arrivando a Villa Borghese. Un servizio già presente da tempo con presidio fisso da parte di personale in divisa e in borghese, che potrebbe essere intensificato con una redistribuzione del personale di polizia locale.

Ma quello della Barcaccia è solo l’ultimo di una serie di episodi che hanno visto coinvolti alcuni monumenti della Capitale, e non solo, utilizzati dai militanti come strumento per porre all’attenzione dell’opinione pubblica il tema dei cambiamenti climatici. Tra le ultime azioni compiute figura quella a Palazzo Madama, sede del Senato della Repubblica, sulla cui facciata è stata lanciata della vernice lavabile lo scorso 2 gennaio. Inoltre, lo scorso novembre, altri tre attivisti hanno lanciato una minestra di verdure contro il vetro che proteggeva “Il Seminatore” di Van Gogh, esposto a Palazzo Bonaparte, vicino piazza Venezia. Queste azioni hanno suscitato una forte reazione da parte dell’opinione pubblica e della politica, motivo per cui si stanno studiando delle contromisure.

In particolare, sul tavolo del ministero della Cultura si ipotizza di includere delle dure sanzioni a chi commette atti vandalici di questo tipo. A spiegarlo è il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano: “Stiamo pensando di inserire una sanzione amministrativa che è allo studio dei tecnici e dei giuristi che lavorano con il ministero. Sanzione che verrà comminata dal prefetto e che farà pagare, a coloro i quali commettono questi atti, il costo per il ripristino dei luoghi”, ha chiarito il ministro. “Quando bisogna ripristinare queste opere, i costi sono notevoli, perché devono essere chiamati operatori e ditte specializzate con macchinari costosi. Quindi faremo pagare tutto ciò a chi si rende protagonista di questi atti”, ha concluso Sangiuliano. Duro anche il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, che sabato, poco dopo il blitz alla fontana della Barcaccia, si è recato sul posto per un sopralluogo. “Non ha nulla a che fare con la difesa dell’ambiente, anzi va contro questo tipo di obiettivo. Dobbiamo rafforzare molto di più la vigilanza”, ha detto il sindaco, contrario, comunque all’idea di mettere “in una teca i monumenti che sono sempre stati fruibili dai cittadini”.

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