Roma: i senzatetto di San Pietro spostati in piazza della Città Leonina

Abituati a stazionare anche di notte sotto i portici del colonnato di via della Conciliazione, il popolo dei clochard di San Pietro, fattosi sempre più largo da quando viene assistito direttamente dal Papa tramite l'Elemosineria vaticana, secondo le anime del volontariato romano sarebbe stato travolto dal fiume di pellegrini che sta letteralmente invadendo l'area

Quello che si racconta tra le anime del volontariato romano è che sono stati spostati innanzitutto per la loro stessa incolumità: abituati a stazionare anche di notte sotto i portici del colonnato di via della Conciliazione, il popolo dei clochard di San Pietro, fattosi sempre più largo da quando viene assistito direttamente dal Papa tramite l’Elemosineria vaticana (ora Dicastero per il Servizio alla Carità) sarebbe stato travolto dal fiume di pellegrini che sta letteralmente invadendo l’area. E che domani, giorno delle esequie del papa emerito Benedetto XVI, sarà al suo culmine.

Così, i senzatetto di San Pietro hanno trovato nuova collocazione provvisoria in piazza della Città Leonina, ironia della sorte proprio lo slargo sotto le mura del Passetto dove al numero 1 abitava Joseph Ratzinger quando era prefetto della congregazione per la Dottrina della fede. Una piazza che tutte le mattine veniva attraversata dal teologo per recarsi a piedi, per poche centinaia di metri, nella sede del suo ufficio. Spaesati, un po’ disorientati dal grande trambusto che agita tutta l’area in questi giorni, investita comunque da un grande afflusso anche di turisti accorsi per le festività natalizie, i clochard del Colonnato sono stati comunque rassicurati: da giorni sono stati avvertiti che i servizi assistenziali, primo fra tutti quello dei pasti e delle cene, vengono comunque assicurati loro, forniti, appunto, in piazza della Città Leonina.

Disagi, i senzatetto, li riscontrano anche nell’accesso alle docce e ai bagni del Colonnato, quelli voluti proprio da papa Francesco dove normalmente possono lavarsi, lavare le loro cose e usufruire di kit per l’igiene. “I varchi di controllo – dice uno dei gendarmi di più lungo corso nel servizio in piazza – fanno da tappo. Vengono di meno da questa parte perchè per entrare alle docce dovrebbero sottoporsi alla fila e si sa che queste persone tendono ad essere piuttosto schive. Comunque i bagni sono aperti, se uno ha esigenze cerchiamo di facilitarli”.

“In realtà – aggiunge – sanno che è morto un Papa e si adattano anche loro, come possono, alla situazione”. Resta naturalmente sempre in funzione palazzo Migliori, l’immobile di pregio che affaccia proprio su piazza San Pietro che papa Francesco, tramite la gestione della Comunità di Sant’Egidio, ha voluto destinare all’assistenza dei più fragili. Qualcuno, tra le aree in queste ore sgomberate di borgo Santo Spirito o via dei Corridori, resiste, attaccato alle sue cose e ai cartoni per dormire la notte. Consapevoli, comunque, che al ‘grande evento’ del saluto finale al pontefice emerito, partecipano, in qualche modo, anche loro. (di Nina Fabrizio per Ansa)

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