Una piscina nello scantinato potrebbe tornare utile per vincere la calura estiva ma non se è riempita di escrementi e liquami maleodoranti. Lo sanno bene i residenti della palazzina popolare in via Girolamo Michelli nel quartiere San Basilio che, da due anni, convivono con il fetore che proviene dal seminterrato del palazzo. Non servono analisi chimiche per essere certi che i circa 30 centimetri di liquido che riempie un’intera ala delle cantine, come fosse appunto una piscina, sono costituiti da scarichi fognari fuoriusciti dalle tubature vetuste. “Con questo caldo rischiamo che si diffondano malattie”, spiegano i residenti all’agenzia Nova. “Inoltre – aggiungono -, sono due anni che c’è questa situazione e temiamo per la stabilità della struttura”.
Il colpo d’occhio è oggettivamente inquietante e il cattivo odore, aggravato dalla calura, rende l’aria irrespirabile già scendendo i primi gradini che portano alle cantine. Oltre il primo vano, quello della piscina di liquami, non è possibile andare se non con stivali quindi, non si conoscono le condizioni dei vani che sono all’interno. A causa dell’acqua che piove dai tubi, è saltato anche l’impianto elettrico e di conseguenza non c’è luce nei piani interrati. Ma servirà una soluzione strutturale sulle tubature per fermare le perdite”.