“Perdi la fermata, finisci ad Ostia, ti senti scossa, agitata. Ed e’ subito Suburra”. Non e’ passato inosservato il messaggio con cui Netflix pubblicizza, sui pannelli elettronici delle stazioni della metropolitana di Roma, la serie televisiva di genere crime che ha tra i protagonisti l’attore Alessandro Borghi. Un ‘claim’ che solleva la protesta ‘bipartisan’ della politica capitolina. Cosi’ da indurre la piattaforma a fare una rapida retromarcia su richiesta del sindaco di Roma. “Ostia merita rispetto non pregiudizi”, dice Roberto Gualtieri. “Ho chiesto a Netflix di ritirare la campagna pubblicitaria che offende Ostia e la sua comunita’ e apprezzo la sua decisione di farlo immediatamente”, annuncia il sindaco. “Si e’ trattato di un’iniziativa pubblicitaria fuori luogo: il lavoro quotidiano dei cittadini, delle associazioni e delle istituzioni racconta una realta’ diversa, che non puo’ essere ridotta a uno stereotipo. Ostia merita rispetto, non pregiudizi”, aggiunge. Una “campagna infelice” anche per l’assessore al Patrimonio e alle politiche abitative di Roma, Andrea Tobia Zevi che rilancia invitando Netflix “a raccontare l’altra Ostia quella che crea, che compete, che accoglie, che progetta, che sostiene magari proprio con una serie o un documentario”. Netflix nel mirino anche dei consiglieri capitolini di Forza Italia perche’ “si tratta di un danno di immagine e di reputazione per Ostia, una citta’ fatta di uomini e donne per bene che vogliono riscatto e attenzione da un Campidoglio sempre piu’ distratto”, affermano Francesco Carpano e Marco Mambor. Una reclame offensiva, lamentano, che “puo’ costituire anche un danno reale al valore degli immobili di Ostia impattando sul settore commerciale e immobiliare. Atac e’ stata distratta nell’autorizzare questi manifesti, intervenga subito. Ostia merita rispetto”.
Roma: spot per Suburra ‘offende’ Ostia, retromarcia Netflix
Il messaggio: "Perdi la fermata, finisci ad Ostia, ti senti scossa, agitata. Ed e' subito Suburra".