Continua la protesta degli studenti romani che in queste settimane hanno organizzato diverse manifestazioni, scioperi, proteste e occupazioni: questa mattina, una rappresentanza di iscritti al liceo classico Plauto di Roma, ha occupato con tende e attrezzature da campeggio il tetto dell’Istituto annunciando che non scenderanno fino a quando le istituzioni nazionali e locali non decideranno di ascoltare anche la loro opinione in merito alla gestione dei fondi destinati alla scuola.
“Lo diciamo da mesi ormai: le nostre proteste, occupazioni, picchetti e scioperi non sono un gioco ma rappresentano la volontà di noi studenti di essere ascoltati dalle istituzioni e avere voce in capitolo sui fondi che il Governo sta per stanziare sulla Scuola pubblica”, si legge in una nota degli studenti Osa (Opposizione studentesca d’alternativa).
“Siamo una generazione a cui la nostra classe dirigente, di centrodestra e di centrosinistra, ha tolto il futuro: la scuola non ha più una funzione di emancipazione, individuale e collettiva, e se guardiamo avanti ci aspettano solo precarietà e un mondo in piena crisi ecologica. Ora vogliamo parlare noi -si legge ancora-. Chiediamo immediatamente una risposta da parte del Ministero dell’Istruzione, della Città metropolitana e della Prefettura: vogliamo un incontro e risposte concrete subito. Non scenderemo dal tetto del Liceo Plauto finché non verremo convocati: ci uniamo quindi all’occupazione permanente del liceo Albertelli. È una promessa: il tetto del liceo Plauto e l’occupazione del Pilo Albertelli non verranno liberati finché non verremo ascoltati”.