Per i senzatetto a Roma sì all’accoglienza diffusa, parla il Terzo settore

Per il Giubileo si punta sulla tensostruttura a via Marsala, ma le associazioni che assistono gli homeless: rivedere la legge 41 sui vincoli alle piccole strutture

Senzatetto all’ex Mattatoio di Testaccio
L’ex Mattatoio di Testaccio, i giacigli dei senzatetto

“Avere una tensostruttura per i senzatetto risolve solo in parte. In realtà, anche in vista del Giubileo del 2025, per rispettare la missione 5 del Pnrr bisogna puntare di più sull’accoglienza diffusa”. A parlare è Francesca Danese, portavoce del Forum del Terzo Settore nel Lazio, che torna sulla struttura inizialmente pensata a piazza dei Cinquecento e poi spostata a via Marsala.

La tensostruttura a via Marsala

Due giorni fa l’assessora alle Politiche Sociali del Comune di Roma Barbara Funari aveva precisato: “E’ agli atti e nei verbali di tutti i tavoli istituzionali che sono stati Governo e Ferrovie che hanno obbligato Roma Capitale a valutare altro sito”. Appunto un altro sito identificato, tra via di Santa Bibiana e via di Porta San Lorenzo, in un’area di proprietà di Rete Ferroviaria Italiana, alle spalle di viale Pretoriano.

Quanti sono i senzatetto a Roma?

La stessa Danese ammette che “non è il massimo avere tensostrutture per senzatetto per la città durante il Giubileo. Gli ultimi censimenti ci dicono che sono almeno 20 mila gli homeless a Roma. E la mappa del disagio sta cambiando. Oramai tra le persone senza dimora ci sono sempre più famiglie, donne con bambini, persone con disagi mentali. Insomma, tutta una serie di soggetti fragili che non sempre le istituzioni sono preparate ad assistere”. E la moratoria sugli sfratti, che in molti si auguravano per il Giubileo del 2025, non è mai arrivata. “C’è da aggiungere – dice ancora Danese – che sono diminuiti i trasferimenti dal governo centrale ai comuni proprio sul fronte del sociale”.

Troppi vincoli dalla Regione per chi non ha una casa

Tra l’altro scarseggiano gli immobili a disposizione, e i soggetti pubblici non mettono a disposizione stabili chiavi in mano. RFI ha infatti dato disponibilità a via Marsala solo per un terreno, mentre il Demanio potrebbe fornire immobili, ma questi andrebbero ristrutturati a costi non indifferenti. Dunque per gli homeless, o senza dimora che dir si voglia, bisogna puntare sull’accoglienza in piccoli gruppi, in appartamenti, come d’altronde prevede il Pnrr. Eppure anche qui ci sono non poche difficoltà. “Andrebbe modificata la legge 41 della Regione Lazio, che per le piccole strutture prevede gli stessi obblighi sanitari delle grandi – dice ancora Danese – Ne stiamo parlando con Comune e Regione da tempo, ma la strada è lunga, anche se il Campidoglio potrebbe derogare a questa normativa, come ha già fatto in passato”. Nel frattempo molte gare sono andate deserte, e chi vive in strada è costretto ad arrangiarsi come può.

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