Dopo Milano, Firenze e Bologna, anche Roma, entro la fine di gennaio, avrà una ‘zona rossa’: un’area sorvegliata speciale, che in questo caso abbraccerà la stazione Termini e il quartiere Esquilino, e che potrà essere interdetta, tramite il Daspo urbano, alle persone con precedenti penali, ritenute pericolose.
Secondo quanto riferisce il dorso romano di ‘’La Repubblica’’ la direttiva del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi troverà concretezza dopo una serie di tavoli che verranno convocati nei prossimi giorni in prefettura e in questura e che serviranno a limare gli aspetti tecnici del nuovo strumento di sicurezza, per calarlo sul terreno. La ricetta dovrà servire a garantire tranquillità ai residenti nell’area della città che abbraccia la stazione e ai tanti pellegrini in arrivo per il Giubileo.
La zona intorno alla stazione Termini infatti è da troppo tempo soffocata dallo spaccio, abitata da un gran numero di persone che sopravvivono commettendo reati predatori e che, nonostante i controlli ad ‘alto impatto’ delle forze dell’ordine, rendono l’area insicura. La zona rossa sarà introdotta entro la fine di gennaio e inizialmente durerà tre mesi, con l’intenzione di riuscire ad estenderla all’intero anno giubilare. Nel concreto la misura prevede l’aumento del personale delle forze dell’ordine e dei militari dislocato a sorveglianza della stazione Termini e delle verifiche scrupolose ad ampio raggio, in un’area che abbraccia piazza Vittorio Emanuele, l’Esquilino.
Più controlli, più repressione, ma anche più sociale, con dei protocolli ad hoc per garantire il sostegno alle persone e il decoro nelle strade. Il tutto da realizzare con i 700 agenti in più dislocati su Roma per garantire la sicurezza durante il Giubileo e l’impiego dei militari dell’operazione Strade sicure.
Nel frattempo è di 16 persone arrestate e di decine di chili di sostanze stupefacenti sequestrate, tra cui 49 chili di hashish, il bilancio dei controlli antidroga svolti nell’ultima settimana del Capodanno dai carabinieri del comando provinciale di Roma, d’intesa con la Procura capitolina, dal centro alle periferie della Capitale.