Sicurezza: polizia, nel 2021 a Roma 26 omicidi, molti meno rispetto ad altre grandi città

Commentando gli ultimi fatti di cronaca, il direttore centrale della polizia criminale, Vittorio Rizzi, "quello che crea allarme è quando gli episodi sono ravvicinati"

A Roma nel 2021 si sono verificati 26 omicidi, con un rapporto percentuale dello 0,6 per cento rispetto a 100mila abitanti, su una popolazione che tra la città e la provincia conta di 4 milioni e 221 mila persone. Lo ha detto il vicedirettore generale della pubblica sicurezza, direttore centrale della polizia criminale, Vittorio Rizzi, nel corso della presentazione del rapporto dal titolo “La criminalità tra realtà e percezione”, realizzato nell’ambito della collaborazione tra la direzione centrale polizia criminale e l’Eurispes, a Roma.

“A Washington, una città di 700mila abitanti, ce ne sono stati 226. A Chicago, una città di 2,7 milioni di abitanti, ce ne sono stati 797. Anche in città come Anversa ce ne sono stati 250 su una popolazione di un 1,6 milioni di persone. Quindi su questa tipologia di reati c’è un calo tendenziale”.

Rispetto agli ultimi fatti di cronaca, secondo Rizzi “il susseguirsi di questi episodi crea allarme sociale, da sempre. Io non conosco i dati del 2023, ma non credo che ci sia uno scostamento rispetto all’anno scorso. Quello che crea allarme è quando gli episodi sono ravvicinati”.

L’incremento delle forze di polizia alla stazione Termini, così come altre misure per rafforzare la sicurezza, sono dovute al fatto che “più eventi si susseguono in un tempo ravvicinato e più abbiamo una percezione di insicurezza che aumenta inevitabilmente. Abbiamo fenomeni criminali che hanno determinato allarme sociale, e le risposte sono su quel fenomeno e per quella porzione di territorio, come è sempre stato fatto. Di fronte a situazioni di emergenza si è risposto con un rafforzamento dei dispositivi. Ma l’analisi criminale è una cosa diversa, bisognerà vedere i dati e storicizzarli”. Se a Roma siano aumentati i reati, “bisogna avere i dati alla mano, ma, per esperienza vissuta, episodi ravvicinati innalzano enormemente il percepito, anche nella narrazione”, ha concluso Rizzi.

La Capitale d’Italia “dopo 56 giorni è ancora senza prefetto ed è rimasta inascoltata la nostra lettera unitaria del 12 aprile scorso in cui chiedevamo al sindaco di Roma, Roberto Gualtieri e al presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, un loro intervento presso il ministero dell’Interno per accelerare la nomina”. Lo affermano in una nota la Cgil di Roma e del Lazio, la Cisl di Roma Capitale Rieti e la Uil del Lazio. “A quanto pare non sono ragioni sufficienti avere sul territorio le massime sedi istituzionali del Paese, delle delegazioni estere e di importanti istituzioni religiose affinché il Governo ponga la massima attenzione al tema della sicurezza della Capitale – spiegano -. Quella del Prefetto di Roma è un’assenza che indebolisce il contrasto degli interessi e delle infiltrazioni della criminalità organizzata nel tessuto socio economico, che non permette di affrontare il crescente disagio sociale dovuto alla crisi economica e la programmazione di importanti eventi nazionali e internazionali. Senza una risposta del ministro Piantedosi e del Governo – concludono i sindacati – continueremo a impegnarci per ottenere la nomina del Prefetto e la giusta attenzione del Governo nei confronti della Capitale”. (Com)© Agenzia Nova – Riproduzione riservata

 

 

 

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