Bisogna accelerare per mettere in campo per le strade di Roma più black point. Amedeo Ciaccheri, Presidente dell’VIII municipio, chiede più misure per arginare l’aumento dei morti in strada. I black point sono incroci nella Capitale considerati particolarmente pericolosi, e sui quali ora si sta lavorando per aumentare la visibilità per automobilisti e soprattutto pedoni. Una trentina i black point previsti nella Capitale. Già 25 i pedoni uccisi in questo scorcio di 2025.
Più personale per i black point
In media a Roma ogni settimana muore un pedone e questa è una statistica che purtroppo assegna la maglia nera alla Capitale in Europa. Nel municipio di Ciaccheri ricade via Cristoforo Colombo, tra le vie col maggior numero di incidenti e che, nonostante la morte di Francesco Valdiserri, rimane senza reali contrasti all’alta velocità. Sulla Colombo si sta lavorando all’altezza di via padre Semeria. Ma Ciaccheri chiede che si “acceleri sulla realizzazione dei black point. Serve più personale che ci lavori al dipartimento, perché la cultura della sicurezza non può aspettare”.
Le strade scolastiche di Roma
Una delle misure messe in campo dall’ammimistrazione Gualtieri è la realizzazione delle strade scolastiche. Dunque parti di strada di fronte agli istituti scolastici dove è interdetto il passaggio delle auto. Ma è chiaro che questo non basta. Serve un’educazione stradale più massiva, e controlli più puntuali. Mediamente su dieci fermi di automobilisti, almeno due presentazioni situazioni irregolari. Si calcola che a Roma almeno 200 mila auto circolino senza assicurazione rinnovata.
Quante sono le auto a Roma?
Altre misure messe in campo sono le zone 30, peccato che nessuno controlli il limite di velocità. Il fatto è che a Roma ci sono troppe auto in strada: 840 veicoli ogni mille abitanti, contro i 400 circa di Londra e Parigi. E questo lo si fa principalmente aumentando il tasso di trasporto pubblico.