Stop metro B, Patanè: “È stato un sabotaggio”

Ieri la linea B1 è stata chiusa "per mancanza di convoglio a disposizione": questa la spiegazione ufficiale di Atac, confermata anche a Radiocolonna. Ma oggi l'assessore ai Trasporti racconta una versione diversa dei fatti

photo credit: atac roma

“È stato un sabotaggio”. Così l’assessore ai Trasporti, Eugenio Patanè, spiega quanto accaduto ieri con la linea B1 della metropolitana, chiusa per tutto il giorno, ufficialmente per mancanza di treni.

In un’intervista a “Il Corriere della sera” l’assessore dà invece una spiegazione differente dell’accaduto: “Crediamo che nella notte tra venerdì e sabato il tornio sia stato danneggiato, probabilmente con un grosso martello che ne ha sfasato la taratura. Atac ha avviato un’indagine interna e domani (oggi, ndr) formalizzerà la denuncia in procura”.

Il tornio si era già rotto a dicembre. “Tra componentistica e software, considerati i ritardi delle forniture durante la pandemia, sono passati due mesi prima che arrivassero i pezzi. Dopo aver installato la nuova scheda elettrica e testato il funzionamento, c’è stato il sabotaggio”, conclude Patanè.

Ieri Atac ha spiegato (confermandolo anche a Radiocolonna) che la metro B1 era stata chiusa “per mancanza di convogli a disposizione”. Ma anche sulla linea B c’erano stati problemi, con numerosi treni in ritardo.

“La situazione sulla metro B/B1 di Roma sta assumendo dei contorni assurdi”, ha dichiarato la capogruppo M5S in Campidoglio Linda Meleo, chiamando in causa l’assessore Patanè. al quale chiede di chiarire “cosa sta succedendo”, perché – continua – “un conto è avere una inevitabile riduzione di servizio per treni mandati in officina, un conto è invece chiudere completamene una linea di metropolitana”. Oggi è arrivata la risposta di Patanè. Ma per i consiglieri pentastellati la responsabilità è dell’amministrazione Gualtieri.  “Invece di gridare al complotto, pensi a un programma sostenibile di manutenzioni”, dichiara il consigliere del M5s in Campidoglio, Paolo Ferrara.

“La banda del buco colpisce ancora – spiega Ferrara – sulla Metro B1 sono disponibili solo 13 convogli su 37, con la linea che ieri rimane chiusa dalle 6:30 alle 19:30, eppure l’assessore alla Mobilità Eugenio Patanè grida al complotto e avanza l’ombra del sabotaggio su di un tornio che avrebbe causato l’interruzione dell’intera circolazione. Eppure la storia è nota: i locomotori guasti sono 5, altri 4 sono in revisione perché hanno superato la soglia di 1,6 milioni di km. La stessa situazione di penosa penuria dei treni si registra sulla tratta Roma-Lido. Insomma, invece di gridare al complotto, l’assessore Patanè pensi a un programma sostenibile di manutenzioni e attivi delle revisioni veloci, precise e affidabili, esattamente come avevamo iniziato a fare noi quando eravamo al governo della città”.

Non si fa attendere la riposta di Patanè: “Chi ha governato finore dovrebbe chiedere scusa ai romani”, ha dichiarato. “Il problema principale non è il sabotaggio ma è che ci hanno lasciato in una sistuazione da terzo mondo”, ha spiegato. “Se non hai fatto niente negli anni precedenti è chiaro che arrivano le scadenze delle revisioni e i tecnici dell’autorità nazionale del ministero fermano i treni”, ha concluso.

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