Ousseynou Sy, il 47enne che due giorni fa ha dirottato il bus che guidava con 51 bambini e tre adulti a bordo e poi gli ha dato fuoco, potrebbe colpire ancora e fare altre azioni simili. Ne sono convinti i pm milanesi che nella richiesta di custodia in carcere hanno indicato il pericolo di reiterazione del reato di strage come esigenza cautelare. Per gli inquirenti fu lui ad appiccare il fuoco al pullman, mentre Sy sostiene che le fiamme divamparono accidentalmente.
L’uomo è ora in carcere con le accuse di strage aggravata dalla finalità di terrorismo, sequestro di persona, resistenza e incendio.
Dopo l’interrogatorio, che si terrà a San Vittore, il giudice dovrà decidere sulla convalida dell’arresto e sulla misura cautelare, decisione che pare già scontata, dato che lo stesso 47enne ha ammesso i fatti, anche se ha sostenuto, davanti ai pm due giorni fa, che non voleva fare male a nessuno. Non si è pentito, infatti, di avere terrorizzato 51 bambini per oltre un’ora, salvati solo grazie a uno di loro che è riuscito a dare l’allarme e alla prontezza dei carabinieri. Anzi, Ousseynou Sy, ormai ex autista e ‘lupo solitario’, spera, come ha detto ieri a chi l’ha incontrato in carcere, che il suo folle “segnale” sia arrivato a destinazione.
“L’ho fatto per l’Africa, perché gli africani restino in Africa e così non ci siano morti in mare”, ha ripetuto a chi l’ha incontrato a San Vittore, aggiungendo che l’ultima tappa della sua delirante corsa sarebbe stata l’aeroporto di Linate: “Volevo prendere un aereo e tornare in Africa e usare i bambini come scudo”.
Gli inquirenti stanno passando in rassegna il suo passato e i suoi contatti, anche quelli in Senegal, escludendo però collegamenti con l’Isis o gruppi jihadisti. Gli investigatori puntano ad acquisire integralmente e analizzare quel ‘video-manifesto’, partito dal suo canale privato su YouTube, nel quale Sy aveva presentato quel “gesto eclatante”. E stanno cercando di capire se ce ne siano altri in circolazione, oltre ad aver sequestrato materiale informatico nella sua casa a Crema. Sy, tra l’altro, aveva già mentito all’azienda più di una decina d’anni fa quando gli era stata sospesa la patente per guida in stato d’ebbrezza e lui si era dato malato, mentre nell’ottobre scorso era stato condannato a un anno per molestie ad una 17enne a bordo di un autobus nove anni fa. Era sempre lui il conducente.
Il Viminale – nel frattempo – chiede una stretta sulla sicurezza,maggiori controlli e raccordo operativo con le motorizzazioni civili. Questa mattina stata inviata una circolare a tutti i prefetti dal capo di gabinetto del ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi. Nel documento si richiama alla puntuale applicazione della normativa vigente per il rilascio e il rinnovo delle licenze a coloro che guidano veicoli per il trasporto di persone. È inoltre richiesta l’intensificazione dei controlli da parte delle Forze di Polizia.