Ucraina: il 5 marzo corteo per la pace, attese migliaia di persone a Roma

Associazioni, partiti e movimenti: "Cessate il fuoco"

La fiaccolata a Roma

Una manifestazione a Roma “per la pace” e “non solo contro la guerra”. Affinchè la comunità internazionale riesca a far cessare il fuoco in Ucraina. Perché la Russia deponga le armi. Chiede molto il corteo che si snoderà domani per le vie della Capitale e partirà da piazza della Repubblica intorno alle 13,30.

La mobilitazione è stata convocata dalla ‘Rete Italiana Pace e Disarmo’ ed hanno aderito numerose organizzazioni e movimenti della società civile, tra cui Arci, Acli, Libera, Emergency, Legambiente, Cgil, Movimento Nonviolento, Un Ponte Per, Archivio Disarmo, Associazione ONG Italiane, Link 2007, Rete della Conoscenza, Anpi, Greenpeace, Rete NoBavaglio. “Chiediamo si arrivi ad una cessazione degli scontri con tutti i mezzi della diplomazia e della pressione internazionale – si spiega in un comunicato – con principi di neutralità attiva ed evitando qualsiasi pensiero di avventure militari insensate e fermando le forniture di armamenti che non possono certo portare la pace ma solo acuire il conflitto”.

Insomma “la pace è possibile solo costruendola con il disarmo, la neutralità attiva, la riduzione delle spese militari, il sostegno a forme di trasformazione nonviolenta dei conflitti, il superamento delle alleanze militari, l’opposizione alla militarizzazione e soprattutto proteggendo le persone”. L’arrivo della mobilitazione domani a Roma è previsto in piazza San Giovanni. Sul palco è annunciata la testimonianza di persone provenienti sia dall’Ucraina, dalla Siria, dai Balcani, dall’Afghanistan e dalla Palestina. Lo slogan è “Cessate il fuoco. Per un’Europa di pace”. Sono attese migliaia di persone – si sottolinea – “tutti insieme per costruire un’Europa di pace, senza armi nucleari dall’Atlantico agli Urali”. La ‘Rete Italiana Pace e Disarmo’ e le organizzazioni promotrici ribadiscono – si aggiunge – “la condanna dell’azione militare in Ucraina da parte della Federazione Russa” ed esprimono “massima solidarietà alle popolazioni coinvolte e sostenendo tutti gli sforzi della società civile pacifista e dei lavoratori e lavoratrici in Ucraina e Russia che si oppongono alla guerra con la nonviolenza”.

Ed anche ‘Sinistra Civica Ecologista’ della Capitale parteciperà, perché si di all'”orrore di una guerra che va fermata al più presto”. Dove “l’escalation militare in Ucraina da parte della Russia prosegue nonostante i tentativi di negoziato, portando devastazione e morte in tutta la nazione”. E poi “stanotte è stata attaccata una centrale nucleare e il cessate il fuoco sembra ancora lontano. Di fronte alla distruzione e alle parole insensate di Putin che non intende arretrare, la comunità internazionale deve continuare a invocare il dialogo affinché si ponga fine a questo massacro di civili e si gettino le basi per una soluzione condivisa”. L’Europa “si prepara all’accoglienza di oltre un milione di persone, di cui 400mila bambini e bambine, scappate dal loro Paese per sfuggire alle bombe, ma la creazione di corridoi umanitari non sia la premessa di una ulteriore offensiva”.

Tra le testimonianze dai conflitti che si alterneranno sul palco Batool Karim (co-portavoce dell’Iraqi Social Forum), Silvia Maraone (IPSIA Acli attiva nei Balcani), la rifugiata siriana Yasmine Azeem, Amos Basile (Casco bianco in Ucraina per IBO Italia socio Focsiv), Malak Mattar (studentessa e pittrice palestinese di Gaza), due donne afghane della Fondazione Pangea. Oltre ad un messaggio delle organizzazioni di madri di soldati russi, ucraini e bielorussi contro l’arruolamento. Ospite anche Beatrice Fihn, direttrice esecutiva della International Campaign to Abolish Nuclear Weapons, insignita nel 2017 del Premio Nobel per la Pace. Lei evidenzierà il pericolo di escalation nucleare.

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