Sempre più incidenti nelle strade di Roma, spesso mortali, come i due avvenuti lo scorso fine settimana. A lanciare l’allarme sulla situazione della Capitale è Federico Alfredo Bianchi, dell’associazione familiari e vittime della strada di Roma.
Bianchi, in un’intervista all’agenzia Nova, punta il dito sulla condizione del manto stradale, sulle tante buche che tappezzano le strade romane, responsabili di incendi, spesso mortali, soprattutto quando coinvolgono motociclisti. Non solo, per il responsabile dell’associazione familiari e vittime della strada, “a Roma esiste una grande ipocrisia; molti degli incidenti dipendono da infrastruttura, o per meglio chiamarle buche nell’asfalto, e ne fanno le spese in particolare i motociclisti. C’è però una certa difficoltà della magistratura, in caso di un incidente stradale con esito grave, a iscrivere nel registro degli indagati chi amministra la strada ed è responsabile del buco che ha causato il sinistro. Sembra che ogni colpa debba essere attribuibile per forza ad un automobilista o comunque a chi guida un motoveicolo”.
L’avvocato racconta di “una causa voluta da un motociclista rimasto ferito in seguito alla caduta causata da una buca. Il giudice, pur dandogli ragione, ha sottolineato le sue responsabilità sostenendo che la strada era tappezzata di pezze di asfalto che avrebbero dovuto avvertire del pericolo la vittima della caduta”.
A dare i numeri è Paolo Marco Porzio, promotore di Moto Touring Lazio, secondo cui “le buche e le condizioni delle strade incidono, per il 30/40% sulla totalità degli incidenti. Tutto il resto dipende dalla distrazione dovuta ai cellulari”.
Il maggior numero di situazione che l’associazione segue, però, è legata agli infortuni stradali dei pedoni. “A Roma – dice Bianchi – è difficile attraversare la strada in sicurezza” ma questo non dipende da un problema della strada, “bensì dalla maleducazione di chi guida. Vediamo spesso automobilisti accelerazione in prossimità delle strisce pedonali per scoraggiare il pedone ad attraversare”.
Secondo Bianchi, inoltre, la situazione degli incidenti sulle strade della Capitale è “tornata a essere quella precedente alla legge sull’omicidio stradale” promulgata nel 2016, e “due terzi degli incidenti gravi avvengono nei centri urbani”. A Roma, sottolinea, le strade più pericolose sono Corso Francia e via Cristoforo Colombo: “due strade urbane, ma sulle quali si viaggia a velocità importanti. Ci sono anche le bretelle A24 e A1 dove si registrano grossi e dolorosi sinistri ultimo, quello delle due turiste belga”.