“L’azienda ha dato massima apertura alle indicazioni del ministro Di Maio per cominciare dalla settimana prossima a lavorare concretamente per trovare una soluzione che assicuri il massimo livello di occupazione e altrettanto assicuri la continuità di un assetto industriale”. Lo ha detto il responsabile della comunicazione di Whirlpool Italia, Alessandro Magnoni, al termine dell’incontro di ieri al Mise. “Ci siamo impegnati – ha aggiunto – a partire dai primi giorni della settimana prossima a presentare la nostra proposta”.
Secondo quanto si apprende da fonti Mise, il ministro dello Sviluppo economico Luigi Di Maio, ha confermato l’impegno della Whirlpool di non voler chiudere e nemmeno disimpegnarsi dal sito di Napoli, come “il presupposto per ricominciare il dialogo. Da lunedì do per scontato soluzioni che ripartono dai pilastri di prima”. Secondo le stesse fonti, durante il tavolo di ieri, Di Maio aveva sottolineato, infatti: “No alla chiusura del sito di Napoli, no al disimpegno di Whirlpool. Oltre al mantenimento dei livelli occupazionali. Questi sono i pilastri con cui ricominciare il dialogo“.
E al termine del tavolo al Mise Di Maio ha parlato con i lavoratori della Whirlpool, dicendo loro: “Tenete duro e non mollate: sono con voi. Lunedì ascolteremo l’azienda per capire che soluzioni ci porteranno”.
Sull’annuncio di Whirlpool riguardo al non disimpegno, la segretaria nazionale della Fiom Cgil, Barbara Tibaldi ha commentato: “non vuole ancora dire tutto, ma è un passo avanti. Poi, siccome sono inaffidabili questo è l’ultimo tempo che gli diamo per dimostrarci la loro affidabilità”.
“L’azienda ha tre impegni: mantenere il piano, di non chiudere Napoli e di non disimpegnarsi come Whirlpool da Napoli. – ha aggiunto Tibaldi – L’azienda ha avuto il coraggio di sedersi al tavolo e dire che con i provvedimenti presi da Di Maio doveva rivalutare ammortizzatori sociali e investimenti in tutto il paese. L’azienda di fronte a un muro compatto ha detto che accettava i presupposti e si sarebbe presentata la prossima settimana, entro 4 giorni per illustrarci le sue proposte. Siccome sono inaffidabili questo – ha concluso – è l’ultimo tempo che gli diamo per dimostrarci la loro affidabilità”.