sQuell’ 11 settembre del 2001 e le TORRI GEMELLE colpite e abbattute hanno segnato la divisione netta fra due culture: quella occidentale e quella islamica.
Uno choc che ci è sembrato un preludio di fine del mondo. Mai nessun uragano o tsunami o terremoto, mai, hanno avuto la forza di investire così a fondo le certezze e il respiro degli uomini della terra. Per ore e giorni il mondo è stato collegato al centro di New York. Grazie a Dio non per curiosità morbosa ma per incredulità e paura.
Quell’ America trafitta e tradita da una catena di attentati ha segnato per sempre la storia. E’ impossibile dimenticare anche una sola di quelle scene tremende: la polvere, i fazzoletti bianchi sventolati come richiesta di aiuto, le persone che volontariamente si lanciano nel vuoto, i vigili del fuoco, le sirene e il silenzio dopo l’ apocalisse. Nemesi del nostro passato, presente e futuro. Da quel giorno la percezione del nostro stare al mondo è completamente cambiata. E come per un orologio che cade le lancette si sono improvvisamente fermate. Gli attentati all’America sembrano quasi studiati e realizzati non da semplici commandi guidati da uomini ma da un “big bang” al contrario. Il vuoto del cratere delle Twin crollate che torna ad assumere il significato del grande vuoto originale!
Prima dell’ 11 settembre 2001 ci sentivamo forti e orgogliosi di questa sfera che si chiama Terra. Forse l’unico pianeta abitato nell’universo e noi, forse i soli testimoni di questa unicità!
Dopo di quell’orrore non ci siamo più sentiti “uomini fra gli uomini”, non abbiamo più potuto pensare
che il mondo, con le sue cose e le sue diversità, fosse la casa di tutti noi. Abbiamo aperto d’improvviso gli occhi e abbiamo scoperto gente che ci detesta che passa la vita a tramare per uccidere noi e distruggere il nostro modo di esistere.
Le Torri gemelle sono state, non una tragedia isolata, ma l’onda che ha disseminato altri attentati e tanti altri morti. Sappiamo che non è finita e ci guardiamo intorno con sospetto e paura.
Sarà una guerra di religione cruenta e pressochè unilaterale, sarà una spinta egemonica nei confronti dell’occidente, sarà che noi ci stiamo indebolendo numericamente e come forza motivazionale, sarà che ci fa comodo nasconderci dietro il politically correct, saranno o corsi e ricorsi storici….? Sicuramente è tutto questo e tanto tanto altro ancora. Un fatto certo c’è ed è orribile: ora sappiamo di essere odiati e sappiamo anche che la nostra vita da 16 anni ad oggi e per il futuro è diventata un bersaglio da colpire e annientare.
la foto è della copertina del Corriere della Sera di mercoledì 12 settembre 2001