Addio a Robert Redford, la leggenda di Hollywood aveva 89 anni

Lontano dai riflettori, l'attore è stato un fervente sostenitore delle cause ambientali e ha promosso il movimento del cinema indipendente centrato sul Sundance Festival

Robert Redford nel 2018 al Festival di Venezia dove presentò il suo penultimo film Our Souls at Night © La Biennale di Venezia - ASAC

Robert Redford, star del grande schermo diventato regista premio Oscar, è morto nella mattina di oggi 16 settembre, nella sua casa nello Utah. L’attore e regista aveva 89 anni. La sua morte, avvenuta tra le montagne nei dintorni di Provo, è stata annunciata in un comunicato da Cindi Berger, amministratrice delegata dell’agenzia di pubbliche relazioni Rogers & Cowan Pmk. Ha dichiarato che Redford è morto nel sonno, senza fornire una causa specifica.

I film di successo di Redford hanno spesso aiutato l’America a comprendere sé stessa. Lontano dai riflettori, l’attore è stato un fervente sostenitore delle cause ambientali e ha promosso il movimento del cinema indipendente centrato sul Sundance Festival. Con una profonda avversione per l’approccio “semplificato” di Hollywood alla realizzazione dei film, Redford ha sempre preteso che i suoi lavori avessero un peso culturale, riuscendo spesso a far risuonare temi importanti – come il lutto o la corruzione politica – grazie anche al suo immenso carisma.

Nato a Santa Monica, in California, il 18 agosto 1937 da una famiglia modesta – il padre Charles era un contabile, la madre Marta Hart, di origini ispaniche – Robert Redford si scoprì insofferente agli schemi fin da giovane. Dopo una parentesi sportiva come giocatore di baseball, un’esperienza da operaio nei campi petroliferi, un viaggio in Europa da pittore bohémien, trovò nel teatro prima e nel cinema poi una disciplina nella quale convogliare la sua inquietudine.

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