Si moltiplicano, lungo le nostre coste in questa estate caldissima, gli avvistamenti di nidi di Tartaruga Caretta Caretta. Anche noi ne abbiamo visto e fotografato uno proprio sulla spiaggia di Marispica (Ragusa).
La Sicilia è circondata da 3 mari: la costa nord è toccata dal mar Tirreno, mentre il litorale a est è bagnato dal mar Ionio. Infine, la costa a sud è bagnata dal mar di Sicilia che separa l’Italia dall’Africa.
Qui ci sono spiagge lunghissime di sabbia chiara e fine che si alterna a dune ricche di una vegetazione particolare che sopporta i grandi venti e le rare piogge. Un mondo lontano dalle grandi ammucchiate estive.
Un mondo che tra silenzi e pace rappresenta il luogo ideale per una fauna autoctona e non che qui trova accoglienza e condizioni ideali per riprodursi e vivere.
Per il secondo anno su queste spiagge anno sono arrivate le tartarughe Caretta Caretta e hanno “nidificato”.
Le Caretta non sono più una sorpresa per le nostre sabbie ma, certo, nemmeno una consuetudine. Le prime approdate a Lampedusa all’Isola dei Conigli suscitarono stupore, gioia e attentissima protezione. Queste arrivate in Sicilia, ci è sembrato, avessero minor difesa e sicurezza. Quattro paletti, un po’ di rete metallica ed un unico cartello ad indicare il sito interessato.
Nel nostro breve soggiorno non abbiamo mai incontrato nè biologi, nè tecnici che controllassero la situazione.
Eppure questa tartaruga, frequente nel Mediterraneo, è ormai al limite dell’estinzione. Troppo è l’inquinamento delle nostre acque per garantirle una nutrizione priva di insidie mortali: dalla plastica, ai tappi di bottiglia alle reti dei pescatori. Negli esemplari spiaggiati e morti è stato ritrovato di tutto. Consapevoli della situazione ci ha davvero sorpreso la poca “guardiania” al sito sulla spiaggia di Marispica!!.
Accoppiamento e nidificazione avvengono in estate. Una volta, scavata la buca/nido, deposte le uova (a volte fino a 200!) e ricoperte dalla sabbia tiepida, mamma tartaruga torna al mare.
I piccoli nasceranno in solitudine, dopo un’incubazione che varia dai 42 e i 65 giorni.
.La loro meta è l’acqua ma, anche se il percorso è breve, non tutti ce la fanno. Gabbiani e altri predatori ne mangiano una grande quantità.
Piccole come sono, le tartarughine vengono spesso aiutate a trovare la via con appositi sentieri protetti e sorvegliati da volontari e da biologi.
Il loro senso di orientamento è tale che, arrivata l’età adulta, torneranno a nidificare là dove sono nate.
Noi vi proponiamo il breve filmato amatoriale della schiusa e della corsa dei nuovi nati verso il mare.
Oltre a qualche foto del nido.



