Dolceroma, l’action-thiller-comedy di Fabio Resinaro al cinema

Con Lorenzo Richelmy, Luca Barbareschi (nelle vesti anche di produttore), Claudia Gerini e Valentina Bellè. In sala dal 4 aprile

Lo sceneggiatore e il produttore di Non lasciarmi più sono i protagonisti-antagonisti del film Dolceroma al cinema dal 4 aprile

Dolceroma è un film indefinibile, una commistione di generi che lo rende unico nel suo genere nel panorama della filmografia italiana. Dirige Fabio Resinaro con Lorenzo Richelmy, Luca Barbareschi, Claudia Gerini, Valentina Bellè, Francesco Montanari e Luca Vecchi. Il film, ispirato al libro Dormiremo da vecchi di Pino Corrias, sarà in sala il 4 aprile con 01 Distribution ed è stato prodotto da Rai Cinema e da Eliseo Cinema, la casa di produzione di Luca Barbareschi. 

Andrea Serrano è uno sfigato, è uno scrittore che lavora in obitorio in attesa della svolta. Quando il suo primo libro, Non finisce qui, diventa un film, incontra il produttore Oscar Martello e conosce, finalmente, l’attrice Jacaranda Ponti. 

Questo è l’inizio dell’intreccio delirante e riuscitissimo di Dolceroma, liberamente ispirato a Moriremo da vecchi di Pino Corrias e diretto da Fabio Resinaro, per la prima volta senza l’altro “Fabio” Guaglione:

“Sono salito a bordo di questo progetto, quando c‘era già una sceneggiatura a uno stato primordiale, l’ho spostato verso il genere con l’esperimento di riuscire a mixarne più: commedia, azione e thriller con la dialettica fra scrittore e mentore a tenere incollata la storia. Una sorta di remix di elementi più tradizionali del cinema italiano”. 

A rendere questo mix un film unico nel suo genere costruito sui dialoghi del libro di Pino Corrias:

“Il libro mi ha dato materiale utilissimo per costruire i dialoghi, ho messo in gioco più forze per mettere in moto la storia del thriller giocando con i toni. Rispetto al libro il nostro è un metaluogo, la storia inizia e finisce col film, non c‘è critica rispetto alla Roma reale, Dolceroma è un luogo immaginario”.

Al centro della storia due protagonisti-antagonisti lo scrittore e il produttore Oscar Martello, per Lorenzo Richelmy il suo Andrea Serrano è un ritratto di un’intera generazione:

“Andrea non subisce nessuna trasformazione, è lo spettatore che fa l‘arco, il personaggio non si è mai spostato da lì, lo vedi in modo diverso. Quello che succede avviene ai ragazzi della mia generazione, c’è uno scontro giovane vs vecchio. Dolceroma è una metafora di un‘intera generazione”.

Dolceroma non è solo un metafilm per il regista Fabio Resinaro è una storia più ampia:

“Con un metafilm c’è il forte rischio che si rivolga agli addetti ai lavori, invece è una storia universale. Non è un film sul cinema italiano, il cinema è una metafora di un sistema di potere. Arriva lo sfigato che non è suo agio nel sistema e lo hackera. È facile per una certa generazione ispirarsi a lui. Oscar è il suo produttore, ma è il suo mentore. Il film indaga i rapporti dei personaggi e il cinema è il contenitore-pretesto che ci dà occasione di mettere in scena cose divertenti con luoghi comuni del cinema che fanno sorridere”.

Il più riuscito è il produttore che non deve chiedere mai Oscar Martello, interpretato dal produttore di Dolceroma Luca Barbareschi:

“Oltre Martello non c‘è niente, sono grato a Pino Corrias per darmi possibilità di dire tutto quello che penso nella vita. Corrias ha creato un picchia sceneggiatori, un guascone che mente, piange, si commuove. Tutto diventa paradossale, la reazione umana nn c‘è più, Oscar Martello deve tornare e… tornerà”.

Dolceroma è il titolo della prima parte del libro di Pino Corrias:

“Il mio libro è un‘invenzione su ruoli veri e realistici, il film prende materiali e lo trasforma in altro. Il mio libro si doveva intitolare Dolceroma, ma decisi di usarlo solo per la prima parte: dormire da vecchi è l‘essenza della filosofia mentale di Oscar Martello”. 

Oscar Martello – a detta di Pino Corrias  – è a immagine e somiglianza dell’attore che lo interpreta:

“Posso dire finalmente che Oscar è Luca, me l‘ero immaginato così: un insieme di difetti e qualità, un uomo tragicamente romantico e quindi fragile. Un mix di colori e sentimenti che lo fanno un personaggio generale per identificarne tanti altri che incontriamo nel mondo del cinema, della TV e delle aziende”.

Entrare in un film del genere è stato difficile per l’attrice protagonista Valentina Bellè:

“È stato complicato perché è un film folle, un circo che riunisce diversi generi dal punto di vista recitativo, ho faticato a trovare la mia corda. Non ho niente in comune con Jacaranda, è un personaggio senza speranza, dal principio del film non ha speranza”.

Claudia Gerini, invece, interpreta Helga, la moglie di Oscar Martello e produttrice del miele Dolceroma:

“Mi ha colpito questa figura femminile, una donna eccentrica che comanda, affascinata dal magnetismo di Oscar. Interessata a mantenere il suo prestigio che cerca e vede in Andrea, lo guarda con un suo sorriso, anche lui rimarrà invischiato in questo miele. È un film unico nel panorama italiano”.

La sua Helga in un scena fa il bagno nel miele, il Dolceroma che dà il titolo al film:

“Mi preoccupava molto e il primo giorno di lavorazione, mi sono immersa in una vasca piena di glucosio dove si scivolava: è stato buffo, estremo e divertente. quello Poi le proprietà del miele funzionano, il miele prodotto da lei: ero nuda, vestita d’arte, il film ha il giusto mix di follia”.

Nel film anche Francesco Montanari, nei panni di un ispettore di polizia abbandonato sull’altare e ha definito il film un “grande circo sognante”:

“Parlando con Fabio, ci siamo messi d’accordo: Raoul è stanco, è un Ispettore Colombo con la pancia per via dell’alcool”.

Per Luca Barbareschi – ottimo nel ruolo di produttore duplice – il suo Oscar è un mix di diverse persone:

“Ognuno di noi cerca di mettere un po’ di se stesso ma in realtà rubi pezzettini di altre persone che sono utili al personaggio: è un lavoro di sciamani quello d’attore, costruiamo delle cose strane. Fai una persona e dentro hai 50 persone, ho rubato delle cose da De Laurentiis, Valsecchi. È una provocazione fare un nome, ma ho rubato a tutti per fare un personaggio”. 

Un produttore unico che ha acquistato il David di Donatello visto che non ne vincerà mai uno:

“Mi sono ispirato a un video bellissimo di un noto personaggio italiano che aveva un Bernini falso. Noi viviamo in enormi buchi neri, che non si riescono a riempire anche se incassi 500 milioni con un film. Non volevo fare il produttore e anche attore, ma nessuno voleva farlo. Fabio mi ha convinto a farlo, un ruolo per un. film unico della cinematografia italiana”.

Divertente, caotico, Dolceroma è un film unico nel suo genere e nel panorama della filmografia italiana, folle e bello come un “fuoco d’artificio”. 

Dolceroma vi aspetta al cinema dal 4 aprile, distribuito da 01 Distribution.

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