Fellini:ritratto murale sgradito ai coinquilini

A via Margutta gli abitanti della casa dove abitò Fellini chiedono di togliere un ritratto del Maestro in versione street art

ritratto fellini PRIMA

Via Margutta, la strada degli artisti, la strada diventata set di tanti film, la strada cuore della Città. Via Margutta la strada dove al civico 110 visse Federico Fellini con la moglie Giulietta Masina.

E proprio a fianco del portone l’altra mattina è comparso un piccolo murale (autore ignoto) che ritrae l’illustre regista in un atteggiamento a lui familiare e iconografico. Fellini che con il megafono dirige la troupe impegnata nell’ennesimo capolavoro.
Però, si sussurra sulla via, il condominio, oggetto della performance, “disgustato” dall’opera ne chiede l’immediata rimozione (cancellazione).

Domanda: Ma com’è che i romani accettano passivamente che i muri, i tram, i sottopassi, le serrande e ogni angolo libero della loro Città siano ricoperti da infami lesioni colorate e che, invece, per un “ritratto/omaggio” si gridi allo sfregio? E’ questa la coerenza e il senso civico del nuovo millennio?
Comunque, guarda caso, si ripete una storia già vissuta tempo fa dallo stesso palazzo e che ha visto coinvolti: la memoria di Fellini, l’entusiasmo e l’amore per la storia di Roma del gallerista Enrico Todi e le istituzioni.
Alla fine degli anni ’90 Todi di sua iniziativa (e spese) fa realizzare una targa in ricordo del caro amico regista e la pone a fianco dell’ingresso.
Soffiata, scandalo, accuse e formale richiamo della provincia. Passano gli anni il Todi non molla e anzi fa realizzare una seconda targa che finisce sotto la prima. Soffiata, scandalo, accuse e nuovo formale richiamo della Provincia. Si arriva persino ad un accordo: nel momento in cui l’istituzione porrà (con tutta la pompa del caso) la propria lastra commemorativa le 2 precedenti e non autorizzate verranno rimosse. Ad oggi, come si può vedere, stanno ancora al loro posto. E questo la dice lunga sul rispetto che questa Città porta ai suoi cittadini illustri!
Fra l’altro la copertina del bel libro “A testa alta – passeggiate romane i percorsi della memoria” (di Cesare Mangianti prefazione Umberto Broccoli) è dedicata proprio alle due targhe Felliniane.
Ed è anche giusto sottolineare come la loro ideazione e realizzazione* siano figlie di artisti che su via Margutta vivono e lavorano. Un gesto di omaggio e un abbraccio che la via dedica a un amico che non c’è più!

Radiocolonna è la Voce del Centro di Roma e vuole lanciare una quasi-provocazione. Perchè sulla strada non vengono citati con paline/manifesti/foto/proiezioni (debitamente autorizzati) i nomi che da qui sono passati, che hanno vissuto o hanno svolto il proprio mestiere? Per ricordare SEMPRE quelle persone che sono diventate personaggi e che hanno fatto crescere nel mondo il mito di Via Margutta.

 

*ideazione di Enrico Todi, *scultura di Fiorentini il Marmoraro, *versi di Renato Merlino

 

 

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