Fiumicino: dopo i sonetti, sui muri capolavori dei pittori

Da Michelangelo a Caravaggio, ancora blitz artistici. Prima l'iniziativa dei messaggi di gentilezza con lo slogan #FiumicinoATestaAlta, contro svastiche e croci celtiche

photo credit libreria matrioska

 

 

 

“Il Quarto Stato” di Pellizza da Volpedo, la “Primavera” di Botticelli, la “Crocifissione di San Pietro” di Caravaggio, la “Creazione di Adamo” l’affresco di Michelangelo nella Cappella Sistina, ma anche opere di Magritte, Van Gogh, Modigliani, Dalì, Klimt ed altri ancora.

Nuovo colpo di scena a Fiumicino nella “messaggistica” di Street Art a opera di anonimi, comparsa sui muri della città. Dopo i sonetti di poeti che hanno coperto le svastiche i manifesti con le opere dei celebri pittori hanno invaso la città sul litorale romano, senza coprire simboli nazisti o fascisti.

Prima delle opere d’arte, la risposta a chi aveva coperto di svastiche e croci celtiche i sonetti di illustri poeti erano stati una serie di messaggi di “gentilezza, accoglienza ed inclusione”, sparsi in tutta la città sotto lo slogan #FiumicinoATestaAlta.

 

 

“Tutti i grandi sono stati piccoli, ma pochi di essi se ne ricordano”, ammonisce Antoine de Saint Exupery nel suo “Piccolo Principe”. “Ogni persona che incontri sta combattendo una battaglia di cui non sai nulla. Sii gentile. Sempre”, è uno dei pensieri immortali attribuiti a Platone.

E, “contro gli indifferenti”, anche messaggi per “sfatare falsi miti del fascismo” con frasi come: “I treni non partivano in orario” con accanto passi di quotidiani ed un testo di Liliana Segre: “Dai vagoni piombati saliva un coro di urla, di richiami, di implorazioni: nessuno ascoltava…..”. Si arricchisce così di un nuovo capitolo il “botta e risposta” degli ultimi giorni: da una parte anonimi autori dei manifestini con poesie che hanno coperto per buona parte, su mura, pali ed alberi, precedenti scritte con svastiche e croci celtiche. Dall’altra chi ha imbrattato quei sonetti vergandovi nuovamente sopra i simboli del nazismo e del fascismo.

Questa volta però ci mettono la faccia due realtà culturali del territorio che hanno lanciato, via social, l’iniziativa “#FiumicinoATestaAlta”, ricevendo già molte attestazioni: “Continuiamo tutti insieme a spargere semi di bellezza”, “Iniziativa da condividere in ogni città”, alcuni dei messaggi e delle adesioni ricevute.

La prima è stata Matrioska, una libreria per bambini. “Da domani chiunque entrerà nella libreria – spiegano le promotrici, Barbara ed Elisabetta – troverà un distributore di messaggi, provvisti di gancetti di stoffa o campanellini, all’insegna della gentilezza da prendere e diffondere in tutta la città. Accompagnati da frasi come “Sono un messaggio gentile, spargo un seme di bellezza…Qualcuno mi ha messo qui affinché tu mi trovassi”, si potranno lasciare su una panchina al parco o appendere alla maniglia di una porta qualsiasi, o lasciarli in una cassetta della posta, sopra uno scaffale del supermercato, legare al manubrio di un motorino o lasciare sul tavolino di un bar. Chi lo desidera potrà scrivere un messaggio di propria invenzione”.

Quella che invaderà Fiumicino, sarà una sorta di antologia della gentilezza: “Potranno tagliare tutti i fiori ma non potranno mai uccidere la primavera” (Neruda); “Guarda alle pietre in cui inciampi come a gradini verso le stelle” (Denis Waitley); “Un piccolo gesto è una pietra preziosa, cela un segreto potente; qualcosa accade se tu fai qualcosa; e niente accade se tu non fai niente”.

A rispondere all’appello di Matrioska è stata poi subito l’associazione LaboraStoria, impegnata da tempo sul fronte della cultura e dell’archeologia, che ha scelto un’altra forma: “Su fogli A4 impagineremo ‘pillole di storia’ del fascismo – sottolineano i promotori – per mettere l’accento sulla violenza e la privazione della libertà, sfatando i falsi miti con dati storici e raccontando la storia attraverso le citazioni di chi, in Italia, ha vissuto il carcere, le purghe o il confino. Tutti i fogli saranno a disposizione di chiunque voglia aderire. Si potranno ritirare in sede o potremo inviare un file via whatsapp dietro richiesta”. Ed tra le citazioni anche: “Carlo Levi arrestato e poi mandato al confino tra il 1935 ed il 1936”, accompagnato da un passo da “Cristo si è fermato ad Eboli”: “Un esiliato? Peccato. Qualcuno a Roma ti ha voluto male…”. (fonte Ansa)

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