Giornata Mondiale Meteorologia: i media non ne parlano

La Giornata Mondiale della Meteorologia, nonostante la grandissima rilevanza, lascia insensibili i media

Ieri si è stata la GIORNATA MONDIALE DELLA METEOROLOGIA.

Argomento che affascina e interessa tutti. Come e forse più dell’oroscopo. Difficile incontrare una persona che, aprendo il giornale, non dia per prima cosa uno sguardo al tempo.

Voluta nel 1950 dall’Organizzazione Meteorologica Mondiale (OMM) si celebra ogni anno il 23 marzo. Sono cosa complicata “le previsioni del tempo” e condizionano non poco la nostra vita di tutti i giorni. Ogni anno alla Giornata viene affidato un tema diverso. Per il 2019 l’argomento è “la possibilità di prevedere i temporali estivi”. Fare il punto, in occasione della Giornata Mondiale della Meteorologia, sono Lorenzo Giovannini, ricercatore dell’università di Trento, e Luca Mercalli, presidente della Società meteorologica italiana.

“Le previsioni sono sempre più precise. Per le 24-48 ore si ha ormai un’affidabilità del 90%, e ogni anno si migliora”, osserva Mercalli. Bisogna però distinguere, precisa Giovannini, il tipo di previsione e lo spazio a cui si riferiscono: ci sono quelle su scala globale, fatte dai grandi centri di ricerca, “che hanno una risoluzione di 10 chilometri e sono in continuo miglioramento. Fino a qualche decennio fa si arrivava a 50 o 100 chilometri. In futuro si arriverà a simulazioni globali di pochi chilometri”.  A livello locale questo tipo di modello non è sufficiente, e ci si affida ai servizi meteorologici nazionali, regionali o dei singoli centri di ricerca. In questo caso la risoluzione è di 1-2 chilometri. Le previsioni meteo intanto guardano al futuro con applicazioni sempre più intelligenti. Nell’università di Trento, per esempio, dice Giovannini, “stiamo lavorando per applicazioni nell’ambito delle energie rinnovabili perché ai gestori interessa avere i dati su vento e radiazioni solari per programmare la loro attività. Oppure in ambito agricolo, per ottimizzare l’irrigazione o per prepararsi in modo da evitare danni eccessivi da eventi estremi, come le gelate primaverili”.

Proprio ora che il mondo giovane porta avanti la sua grande battaglia sul clima questa giornata dedicata alla METEOROLOGIA è quanto mai fondamentale.

Ci ha molto colpito (negativamente) che i media, in generale, non ne abbiano dato notizia. Tutti a parlare di economia circolare, di fonti rinnovabili, di microplastiche e di buchi nell’ozono. Ma non una riga sull’impegno e l’importanza del contributo dei Servizi Meteorologici e Idrologici Nazionali che si occupano della sicurezza e del benessere della società.

Questo atteggiamento dei media la dice lunga sulla voglia e l’impegno a fare informazione di base e di pubblico sapere. Salvo poi usare l’impazzimento del meteo e del clima per fare articoli strillati e terroristici.

A questo proposito ripensiamo con rimpianto alla saggia proposta dell’ex ministro dell’ambiente, Gian Luca Galletti, riguardo all’istituzione di un albo dei meteorologi.

Seri e accreditati professionisti ai quali credere. Davvero capaci di mettere d’accordo, una buona volta, tutte le “interpretazioni” meteo/climatiche sempre imprecise e fumose.

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