Gomorra “sta turnann”, la terza attesissima stagione della serie TV italiana più amata, da pubblico e critica, in Italia e all’estero sta tornando. Da venerdì 17 novembre alle 21:15 su Sky Atlantic e su Sky On Demand. Intanto abbiamo visto i primi tre episodi e possiamo dirvi che è un gioiello. Se non riuscite ad aspettare fino al 17, il 14 e il 15 novembre il primo e il terzo episodio sbarcano in 320 sale cinematografiche.
Gomorra è stata presentata anche dai suoi (amatissimi) protagonisti: Salvatore Esposito (Genny), Marco D’Amore (Ciro), Cristiana Donadio (Scianel), Cristiana Dell’Anna (Patrizia) e le new entry Loris De Luna (Valerio) e Arturo Muselli (Enzo). Presenti anche gli ideatori e i registi del gioiello di Sky, una serie TV amata in tutto il mondo: “È questo l’effetto Gomorra”, ha specificato Esposito in risposta alle ennesime polemiche sulla violenza della serie TV.
La terza stagione si apre dove il cliffhanger della seconda si era concluso: l’agguato di Pietro Savastano. Ciro viene allontanato da Napoli ed è costretto a scappare, mentre Gennaro è il nuovo capo del clan di Secondigliano. Genny, intanto, è diventato papà e deve fare i conti con il suocero Giuseppe Avitabile.
Non vogliamo svelarvi altri dettagli delle tre puntate, ma come l’ha descritta Nils Hartmann “Gomorra is the new global, è stato per noi quello che gli inglesi definiscono come game changer e pensare che i miei parenti la guardino doppiata in tedesco mi rende orgoglioso. Ha viaggiato la qualità”.
Chi l’avrebbe mai detto che una serie interamente in dialetto avrebbe avuto questo successo: “Il passaggio alla terza stagione è difficile, riuscendoci si determina il salto qualitativo. Gomorra è allo stesso tempo una serie tragica e familiare”, ha specificato il produttore Riccardo Tozzi di Cattleya.
In un videomessaggio, Roberto Saviano ha sottolineato il successo della serie TV e ha anche lui parlato delle polemiche che da tempo riguardano Gomorra.
“In questa stagione abbiamo parlato delle Scampie d’Europa, le periferie vivono la stessa dimensione. Illuminare significa scrivere la strada della soluzione. Quando oggi i criminali postano una foto, si titola come Gomorra. La serie svela dei meccanismi, li rende popolari, che ci sono sempre stati”.
Il produttore Gina Gardini ha parlato delle difficoltà di casting per Gomorra, “una serie dove o si muore o si finisce in carcere. È una fase che dura moltissimi mesi, ci sono molte call back, inoltre la terza stagione è girata all’estero. Lasciamo Scampia, Secondogliano, Roma e approdiamo in Bulgaria e nel centro di Napoli. Stiamo girando il mondo, ma la nostra sfida era continuare a conservare la sensazione di rimanere nel mondo di Gomorra”.
La nuova stagione presenta una serie di sfide anche per gli sceneggiatori Leonardo Fasoli e Maddalena Ravaglia: “Quello di Gomorra è un mondo in guerra, una guerra senza fine. Alcuni personaggi muoiono, le alleanze cambiano, è una guerra difficile perché nessuno si fida di nessuno. I nuovi personaggi sono più giovani e vivono al centro di Napoli”.
I due nuovi volti sono Enzo, figlio del “sangue blu” della camorra, ma finito in disgrazia e Valerio, un ricco giovane di Posillipo che vuole anche lui la sua fetta di potere. Non solo Gomorra può contare anche su personaggi femminili fortissimi, come la mitica Scianel: “Le donne sono in fermento, nello scrivere Gomorra seguiamo l’evoluzione del territorio e le donne stanno acquisendo sempre di più posizioni importanti. Nella lotta per il potere, la situazione delle donne sta cambiando”.
Nuovi mondi, nuove realtà e nuovi volti e un un nuovo regista: Claudio Cupellini sostituisce Stefano Sollima. “In Gomorra inseguiamo la realtà, il territorio è cambiato. Oggi non siamo più a Scampia, ma nel centro di Napoli o a Sofia, seguiamo la storia per entrare dentro questo mondo”.
A cambiare sono anche i protagonisti principali della serie TV, l’Immortale Ciro di Marzio si ritrova a ripartire da zero nella lontana Bulgaria:
“È una persona che ha subito una grave perdita, quella di una figlia che influisce su di lui Abbiamo deciso di interrogarci sulla perdita ed è il volto di Ciro a farne le spese. Ha perso un po’ della sua bellezza arrogante e violenta, adesso è un uomo dismesso, più stanco. E anche la storia della sua immortalità è una condanna. Ciro attraversa la vita e desidera forse morire”.
Genny, interpretato da Salvatore Esposito (recentemente visto in Veleno), invece è diventato da poco padre del piccolo Pietro e anche il neo capo clan di Secondigliano evolverà:
“Genny continua la sua discesa negli inferi, i suoi genitori, Imma e Pietro, hanno imposto il suo futuro. Genny adesso è il capo clan, ha delle conseguenze positive e negative: aumentano i nemici e diminuiscono le persone di cui si può fidare. E anche il patto con Ciro avrà delle conseguenze e anche in lui c’è questo desideri di morte”.
Vendetta, invece, è la parola d’ordine della regina Scianel, anche se assente nelle prime tre puntate, il suo comportamento sarà quello di una iena ferita: “Adesso è una iena in gabbia, ma non può rimanere là dentro a lungo. Scianel si lecca le ferite e quando uscirà sarà pronta a vendicarsi. Quando esce dalla gabbia, Scianel è diversa, si porta il dramma negli occhi. È cambiato il suo modo di vedere le cose, subisce un’evoluzione emotiva molto profonda”.
Patrizia, Cristiana Dell’Anna, paragona il suo personaggio a Ciro: “È un suo alter ego femminile, in questa stagione Patrizia sarà più fredda e strategica”.
Arturo Muselli è Enzo, una delle new entry di questa stagione, il giovane rampollo di una delle famiglie storiche della camorra, “caduto in disgrazia”, detto Sangue Blu: “La sua famiglia ha creato il sistema. È a capo di un gruppo di ragazzi, vuole riconquistare il potere”.
Pur rappresentato l’élite camorristica, Enzo di Forcella (uno dei nuovi luoghi di Gomorra) deve riconquistare il potere. L’altra new entry, Valerio (Loris De Luna), viene dalla Napoli bene dei quartieri alti: Posillipo.
“È stato interessante interpretare un personaggio del genere e vedere come il male può anche interessare qualcuno con una diversa estrazione economica. Anche Valerio è freddo e glaciale”.
In attesa della quarta stagione (“Ci stiamo già lavorando”, ha confermato Hartmann), Gomorra sbarca al cinema in anteprima in 320 sale con il primo e il terzo episodio, esordio sul grande schermo fortemente voluto da Andrea Scrosati, l’Executive Vice President Programming di Sky.
“Gomorra si può vedere acquistando un biglietto del cinema, questo va in contraddizione con le regole dell’industria televisiva che si basa sulla separazione fra cinema e TV”.
La terza serie di Gomorra è stata girata in 150 giorni in oltre 160 location, anche a Roma, ha coinvolto 350 attori e ben 4500 comparse ed è stata realizzata grazie anche a 140 persone coinvolte sul set. Ad arricchire i numeri della serie TV, quello dei 190 territori in cui la serie TV è stata esportata. Una serie TV ispirata alla tragedia greca, a Shakespeare e a Edoardo De Filippo, parola di Salvatore Esposito!
Sia Marco D’Amore che Salvatore Esposito hanno ringraziato la troupe e i numerosi attori che completano il set. Una serie TV che può contare anche su un budget un po’ più ricco rispetto a una normale fiction italiana, “ma è ancora molto basso rispetto al mercato internazionale” e gli elevati costi di produzione “sono recuperati al 60-70-80% con il mercato internazionale”, ha spiegato Tozzi.
Una delle polemiche che accompagna da sempre Gomorra è quella relativa alla violenza, la sceneggiatrice Maddalena Ravagli ha spiegato: “Abbiamo raccontato la realtà, cambiando solo i nomi. È una drammaturgia di cose che effettivamente succedono, rispondo da madre di cinque figli, quello che osservato è che di fronte a un’elevata disposizione di notizie e c’è un grande bisogno di contestalizjare e capire ciò che accade”.
Claudio Cupellini, regista in coppia con Francesca Comencini, crede che sia un problema italiano: “Testimoniamo e filmiamo quello che vediamo ogni giorno. Solo da noi si mette la resta nella terra e non si vuole vedere ciò che accade”.
Per Salvatore Esposito, “queste domande me le fanno sono in Italia, Napoli è stata negli ultimi anni una delle città più visitata d’Italia, non sarà grazie a Gomorra, ma forse è colpa nostra”. Più grave l’episodio citato da Marco D’Amore: “L’altro giorno su un articolo su un fatto d mafia, c’era la foto mia e di Salvatore in scena, la responsabilità è anche di chi scrive”.
Marco D’Amore, visto anche in Brutti e cattivi, come se l’è cavata con il bulgaro? “Bene, ho una dimestichezza per le lingue, ma il mio incubo era Cupellini che mi chiedeva di improvvisare le scene in bulgaro!”.
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La terza attesissima serie di Gomorra, definita da Variety come “la risposta italiana a The Wire” e i fan delle serie TV sanno di cosa stiamo parlando, vi attende su Sky Atlantic a partire dal 17 novembre alle 21:15 e per chi non riesce ad attendere: il 14 e il 15 novembre potete vederla al cinema Adriano e al The Space Magliana.