I popolari giorni della merla sono, secondo la tradizione, gli ultimi tre giorni di gennaio (29, 30 e 31) oppure gli ultimi due giorni di gennaio e il primo di febbraio.
La tradizione vuole che siano i giorni più freddi dell’anno. Con grandi gelate, galaverna e temperature ben sotto lo zero. 3 giorni gelidi che dovrebbero, secondo le statistiche aprire le porte ad un lieve ma costante aumento della temperatura.
Dietro ai così detti giorni della Merla ci sono tanti favoleggiamenti e racconti di un tempo, purtroppo dimenticato, in cui la cultura seguiva anche il corso della natura. Una delle narrazioni più care e più legate alla fantasia racconta di una merla dal candido piumaggio che ormai straziata dal gelo e dalla conseguente assenza di cibo si riparò, per i fatidici 3 giorni, in un camino. Quando ne uscì, la buriana era terminata ma, la merla, coperta dalla fuliggine adottò per sempre il suo attuale piumaggio nero. La leggenda è riferita anche da Dante nel Purgatorio.
Del suo canto invece si dice: “Quando canta il merlo stiamo fuori dall’inverno.” E di fatti, quei cinguetti, restano ancora oggi un segno chiaro dell’avanzare della buona stagione, del tempo degli amori e degli accoppiamenti.
Sempre secondo tradizione quando i giorni della merla portano il grande freddo la primavera sarà bella ma, se invece saranno caldi la primavera sarà tardiva.
In questo anno così difficile e sfiancante anche le tradizione sembrano stravolte. In effetti dopo giornate davvero fredde il termometro salirà di qualche grado e questo, se da un lato ci fa piacere dall’altro ci fa temere qualche (antipatica) sorpresa per la tanto attesa primavera.