Natale a Roma: il Presepe dei Netturbini compie 50 anni, al via le visite gratuite

Il presepe è realizzato completamente in muratura con calce ed è composto da circa tremila pietre provenienti da tutto il mondo, occupa una superficie di 45 metri quadri e ricostruisce fin nei minimi dettagli lo stile delle tipiche costruzioni della Palestina di oltre duemila anni fa

Al via stamattina la cerimonia di apertura del “Presepe dei Netturbini” che festeggia il 50esimo anniversario.

Il pubblico potrà visitare il presepe nella sede Ama di via dei Cavalleggeri 5 da domani, giovedì 8 dicembre. L’ingresso è gratuito ma è necessario prenotarsi sul sito www.amaroma.it. Le visite, che avranno la durata massima di circa 50 minuti, comprendono anche la possibilità di assistere alla proiezione di una videoguida in due versioni (una sottotitolata in inglese; l’altra nella versione Lis, la Lingua italiana dei segni). Al termine della visione, i visitatori potranno muoversi liberamente nella sala ed ammirare il Presepe in autonomia. Avranno a disposizione anche la nuova brochure contenente tutte le informazioni di dettaglio, per una osservazione consapevole non solo dell’opera ma del contesto nel quale si trova.

Tra i presenti alla cerimonia di questa mattina, anche il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, e l’assessora all’agricoltura, ambiente e ciclo dei rifiuti, Sabrina Alfonsi. “Un saluto a Vittorio e Salvatore, figli di Giuseppe Ianni che ricordiamo con grande affetto e commozione oggi che siamo qui in questo 50esimo anniversario di quella che ormai è un’istituzione per questa città”, ha commentato il sindaco Roberto Gualtieri. “Un presepe bellissimo, geniale anche nel modo in cui è stato concepito, simbolo non solo di uno spirito di comunità tra netturbini e tra gli operatori dell’Ama, ma anche di tutta la città che conosce questo presepe e che grazie alle nuove modalità conoscerà ancora di più. Spero che il presepe Sia anche una iccola tappa per i milioni di pellegrini che verranno a Roma per il Giubileo. A loro ricorderemo che c’è anche questo simbolo”, ha concluso Gualtieri.

Il presepe, nato nel 1972, è realizzato completamente in muratura con calce ed è composto da circa tremila pietre provenienti da tutto il mondo, occupa una superficie di 45 metri quadri e ricostruisce fin nei minimi dettagli lo stile delle tipiche costruzioni della Palestina di oltre duemila anni fa. Nell’opera è possibile apprezzare moltissimi particolari: cento case costruite in pietra e legno, curate in ogni dettaglio, una perfino con caminetto fumante; 270 personaggi e quasi 200 animali (163 pecorelle, dodici cammelli, otto asinelli, otto buoi e quattro cani); 54 metri di strade in lastre di selce; tre fiumi lunghi complessivamente 9,50 metri, con sette ponti e quattro acquedotti lunghi 18 metri e sostenuti da ben 38 arcate; quattro sorgenti d’acqua; due pareti umide che formano stalattiti; un pozzo con acqua sorgiva; 730 gradini dei quali oltre 400 realizzati con il marmo proveniente dal colonnato di San Pietro e i restanti con pietre della Birmania, di Betlemme e degli storici Santuari di Greccio e di San Giovanni Rotondo; 24 grotte scavate nella roccia; 50 sacchi cuciti a mano da una nobildonna romana, contenenti cereali, sale e farina. Ianni si è avvalso dell’aiuto volontario e fuori orario di lavoro di alcuni operatori ecologici di zona e con l’opera ha inteso rappresentare, insieme alla Natività, un’idea di pace e di fratellanza fra tutte le popolazioni della terra.

Nella sala che ospita il Presepe, sono inoltre esposti tre grandi dipinti di ispirazione religiosa, tra cui un affresco dedicato alla “Madonna della Strada”, patrona dei netturbini romani, realizzato a matita e pastelli nel 2011 dal caposquadra Ama Francesco Palumbo. Il “Presepe dei Netturbini” è in mostra permanente ed è meta tradizionale di turisti, pellegrini e personalità istituzionali, sia civili sia religiose. Nel 1996, Santa Madre Teresa di Calcutta si è raccolta in preghiera nella calda e semplice atmosfera del luogo. Particolare e ricco di spiritualità è il legame fra il “Presepe dei Netturbini” e i Pontefici, come dimostra la visita nel gennaio 1974 di San Paolo VI. Ma è soprattutto la figura di San Giovanni Paolo II ad affermare con la sua assidua presenza (mai mancata dall’inizio del pontificato al 2002) l’importanza del luogo. Tra le innumerevoli personalità che hanno ammirato questa opera vanno citati anche il Presidente Emerito della Repubblica Giorgio Napolitano e i sindaci della Capitale.

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